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L’Alto Vicentino piange Bruno Gonzato, fornitore del ferro delle cancellate del Colosseo

Cordoglio per l’improvvisa morte a Schio dell’imprenditore Bruno Gonzato, patron di Ind.i.a. Spa, industriale del ferro battuto. Colui che ebbe gli onori della cronaca economica per aver realizzato le cancellate del Colosseo a Roma.

Nato a Marano Vicentino 73 anni fa, nel lontano 1971 fondò l’azienda maladense che attualmente è leader mondiale nella produzione e commercializzazione di semilavorati ornamentali e sistemi modulari in metallo per l’edilizia e l’architettura.

Architetto e vulcanico imprenditore, si narra che tornò dagli Usa dove aveva frequentato un corso di studi con l’idea di costruire un veicolo fuoristrada a sei ruote motrici. Bisognoso di fondi, si ingegna nella costruzione e commercializzazione di “riccioli” in ferro battuto, rendendosi subito conto delle elevate potenzialità del progetto. Rapidamente, l’azienda si trasforma e diventa un gruppo internazionale che produce e distribuisce in tutto il mondo, grazie alle sue 24 filiali.

Ambizioso ma estremamente soddisfacente il progetto che vide coinvolta l’azienda maladense nel rifacimento delle cancellate del Colosseo a Roma, ma anche ad Eurodisney di Parigi, al Palazzo di giustizia di Roma e al Palazzo presidenziale in Turkmenistan, in molte ville di Hollywood e dei quartieri residenziali di Londra, Saint Tropez, San Pietroburgo, e come diceva sempre lui stesso perfino alla Casa Bianca.

Venne premiato nel 2005 con il Premio istituito da Ernst & Young per il contributo alla crescita e sviluppo come Imprenditore dell’anno, grazie alla sua incredibile capacità imprenditoriale e per il suo impegno.

‘Abbiamo la fortuna di svolgere un’attività meravigliosa ed antica come la lavorazione del metallo, un settore, questo, che ci propone continue sfide a livello non solo creativo ma anche produttivo e tecnologico poiché richiede un’alternanza di lavorazioni a freddo e a caldo, e in quanto tale non ci annoia mai, costringendoci a ricercare sempre nuove e migliori soluzioni di tipo ingegneristico’, raccontava lui stesso qualche tempo fa.

Nel corso degli anni ha cresciuto i quattro figli, Francesca, Matteo, Davide e Dario, rendendoli i capisaldi dell’azienda di famiglia. Lascia la moglie Stefania che lo ha sempre aiutato nella titanica impresa di innovazione nel design dei prodotti sviluppati. Il segreto del successo sembra proprio essere la solida gestione del gruppo nelle mani familiari, unitamente alla capacità di mantenere un approccio artigianale inserito in una organizzazione industriale internazionale.

La triste notizia ha lasciato sgomente le  persone che lo conoscevano, mentre sarà decisa tra qualche giorno la data dei funerali.

Pier Daniele Dalle Rive