In Veneto “l’epidemia è sotto controllo”, e “i contagi stanno precipitando”. Lo afferma il presidente della Regione, Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. I positivi nelle ultime 24 ore sono 5.181, con un’incidenza del 6,6% su 78.367 tamponi effettuati. I soggetti attualmente positivi sono 87.756 e i ricoverati sono 1.494. L’Rt “è a 0,92, siamo scesi sotto l’1 che sembrava un miraggio”, continua Zaia, annunciando che se nei prossimi giorni le cose continueranno così “dal 7 marzo saremo in zona bianca, è un segnale non da poco”. Al momento, infatti, l’occupazione dell’area medica è del 15,6%, e quella della terapia intensiva al 6,2%. L’incidenza è di 1.181 casi ogni 100.000 abitanti. “Il nostro modello matematico ci dice che tra sette giorni noi dovremmo avere 750 persone ricoverate in area medica, significa un dimezzamento delle presenze, e 29 ricoverati in terapia intensiva”.
In Veneto i soggetti tra i 50 e i 69 anni che non si sono vaccinati contro il Covid sono circa 131.000, ma di questi circa 54.000 hanno preso il virus e sono poi guariti.
Il green pass? “Non è un problema per l’89,2% dei Veneti (in età vaccinabile, ndr.) che si sono vaccinati”. Detto questo “penso scomparirà ma immagino che non si risolva nel giro di qualche settimana. Quando non servirà più sarà eliminato ma non mi sembra che in questa fase l’essere vaccinati sia irrilevante”.
‘Servono modelli flessibili’
Lunedì 21 febbraio saranno passati esattamente due anni dalla prima vittima dovuta al Covid in Veneto, e in tutta Italia, e il presidente della Regione Luca Zaia terrà una conferenza stampa per comunicare le sue riflessioni sulla pandemia. Intanto, però, anticipa qualche pensiero, ovvero il fatto che la pandemia ha evidenziato che “la sanità va ridisegnata”, cosa che non va fatta prendendo come unità di misura “la piena storica”, perché altrimenti “si rischia di sballare”, ma partendo dalla consapevolezza che “servono modelli molto più flessibili”.