Il vaccino contro il Covid funziona, e lo dimostra anche il fatto che i malati gravi presenti in Veneto sono quasi tutti non vaccinati. Lo spiega oggi Paolo Rosi, responsabile del Suem 118 del Veneto. Al momento i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva in Veneto sono 53, di cui solo sei sono sottoposti a ventilazione non invasiva, uno a ossigenoterapia, ben 44 sono intubati con ventilazione meccanica e due sono in ossigenzione extracorporea. Il piano ospedaliero della Regione prevede il passaggio di fascia, e quindi l’attivazione di ulteriori posti di terapia intensiva e la contestuale riduzione delle attività ordinarie, al raggiungimento di 50 posti letto di terapia intensiva occupati. La soglia era in realtà stata superata già lo scorso settembre, quando “abbiamo disposto l’allestimento di 40 posti letto aggiuntivi tra le varie Ulss”, spiega Rosi.
Ora, quindi, “non faremo ulteriori attivazioni di posti letto”, nonostante dopo il calo dei letti occupati registrato a ottobre si sia ritornati a superare la soglia. Anche perché “la proiezione a 1 giorni ci dice che l’occupazione non dovrebbe aumentare molto, ma la forchetta è ampia”. La situazione è comunque molto diversa nelle varie province. A Belluno ad esempio la soglia scatta con due pazienti in terapia intensiva, ma al momento non c’è nessun letto occupato. A Treviso scatta a sei, e ora un solo letto è occupato. A Rovigo la soglia scatta a tre e siamo a due, mentre a Vicenza scatta a otto e siamo a sette. Diverso il discorso per Venezia, che ha nove ricoverati a fronte degli otto che bastano per il cambio di fascia; Verona, con 13 ricoverati e la soglia fissata a 12; Padova, che ha una soglia a 11 ricoverati e al momento ha ben 22 persone in terapia intensiva.
Tornando sull’efficacia dei vaccini, nei primi 10 giorni di novembre i nuovi ingressi di pazienti Covid in terapia intensiva sono stati 36, di cui 29 (81%) erano non vaccinati e sette (19%) erano vaccinati. Dei soggetti attualmente ricoverati in rianimazione 47, ovvero il 73%, non sono vaccinati, mentre 17, ovvero il 27%, sono vaccinati. “Detto così i vaccinati in terapia intensiva potrebbero anche sembrare tanti, ma bisogna valutare i dati rispetto alla popolazione di riferimento”, chiarisce Rosi. E dato che oggi i vaccinati sono molti di più rispetto ai non vaccinati, facendo i dovuti calcoli risulta che i ricoverati in terapia intensiva nella prima settimana di novembre sono 27 su un milione per i non vaccinati e appena uno su un milione per i vaccinati. Un’ultimo dato riguarda poi i soggetti Covid deceduti negli ultimi sei mesi, che sono 101 di cui 17 vaccinati e 84 non vaccinati. “I vaccinati deceduti appartengono alla fascia dei grandi anziani o affetti da patologie”, conclude Rosi rivelando che sotto i 50 anni non è deceduto nemmeno un vaccinato, a fronte di cinque non vaccinati.
Il confronto con l’anno scorso
Grazie alla campagna vaccinale contro il Covid, questo autunno le cose stanno andando in modo molto diverso rispetto allo scorso anno. A dimostrarlo è il confronto tra i dati diffuso oggi dalla Regione Veneto, che prende come riferimento i numeri del 10 novembre 2020 e quelli del 10 novembre 2021.
Nel 2020 i tamponi effettuati erano 50.551, oggi sono 84.248. I nuovi casi di positività erano 2.763, mentre oggi sono 931, e il tasso di positività dei tamponi era quindi del 5,47%, contro l’1,1% di oggi. I soggetti ricoverati in terapia intensiva erano 210 e ora sono 57, quelli in area non critica erano 1.696 e sono 273.
L’incidenza nella prima settimana di novembre, infine, era di 458 casi ogni 100.000 abitanti nel 2020 e quest’anno è di 77 casi ogni 100.000 abitanti.