Mentre il mondo si affanna a cercare un colpevole di quanto sta accadendo in Ucraina, la notizia che si può verificare a livello locale è quella dell’arrivo di famiglie, che cercano rifugio dalla guerra. I sindaci dell’Altovicentino hanno ricevuto il monito del Prefetto, che chiede la massima disponibilità di immobili utili all’accoglienza e Thiene oggi, conosce una mamma con due bambine di 4 ed un anno e mezzo, prelevate alla frontiera polacca dopo 12 ore di attesa ed un viaggio, con l’ansia di riabbracciare la sorella e le nipotine.
Alina fa la badante a Thiene e si è messa subito in moto per portare al sicuro i suoi cari: il cognato è rimasto in Ucraina per combattere. Ad accogliere questa mamma giovanissima e le due cucciole, il sindaco Giovanni Casarotto e l’assessore ai Servizi Sociali Anna Maria Savio, molto provata dal racconto di questa donna, che ha descritto la situazione nel suo paese d’origine, dove per strada vedi bimbi di pochi anni con lo zainetto sulle spalle e gli occhi terrorizzati dal rumore degli spari, che li ha colti in piena notte. Mamme che allattano al freddo di scantinati, dove cercano riparo e lacrime di paura di chi è troppo piccolo per comprendere quello che sta accadendo. Bimbi traumatizzati e segnati per colpe non loro.
Assessore Savio, com’è stato l’incontro di stamattina?
Le confesso che sono molto scossa. Una cosa è guardare certe scene al telegiornale, ben altro è sentirlo raccontare da chi quell’orrore lo ha vissuto. Civili che stavano dormendo e che mai si sarebbero aspettati quanto si fa fatica ad accettare nel 2022. Ho visto anche il sindaco molto toccato e mentre dava accoglienza a questa mamma arrivata a Thiene con le due bimbe, gli si è rotta la voce più volte per la commozione. Si è scusato più volte, ma le assicuro che la situazione era molto drammatica, con quei racconti che non lascerebbero indifferenti nemmeno i cuori più cinici.
Come si sta muovendo la nostra città in questa emergenza?
Thiene conferma ancora una volta il suo cuore d’oro e da un paio di giorni, il mio telefono squilla di continuo per chiedermi cosa si può fare per aiutare il popolo ucraino. Privati cittadini e imprenditori che stanno già mettendo a disposizione quello che possono per dare aiuto. Abbiamo già allestito un punto di raccolta in via Rasa, nei locali dell’ex Ulss 4, dove creeremo una sorta di centro di smistamento. Un punto di riferimento per tutto l’Alto Vicentino. C’è da aiutare chi arriverà, ma c’è da inviare tutto quello di cui necessitano queste persone, che hanno una grande dignità. Parlando con loro in questi giorni, sono rimasta colpita dal fatto che non si piangono addosso e non sono abituate a chiedere aiuto, fanno fatica a chiederlo.
Di cosa hanno bisogno maggiormente?
Stiamo iniziando a raccogliere di tutto come vestiti, pannolini, ma adesso c’è da reperire gli alloggi per ospitarli. Noi abbiamo degli appartamenti, ma la settimana prossima arriverà anche una famiglia afghana, perchè non possiamo dimenticarci delle altre guerre.
Ci dica di zia Alina…
Una zia meravigliosa che ha affrontato da sola un viaggio per raggiungere la Polonia, dove la sorella e le nipoti erano state accolte nei giorni scorsi. Ha aspettato 12 ore prima di vederle e può immaginare la scena di questo incontro tra le due sorelle e le bimbe. Immagini il cuore sofferente di una giovane moglie che per mettere al sicuro le piccole ha dovuto lasciare il marito, che ha deciso di combattere. Nei prossimi giorni, valuteremo cosa fare con le bambine, per le quali troveremo posto in qualche asilo. Hanno bisogno di giocare e di trascorrere qualche ora con altri coetanei, lontane dai rumori della guerra.
Natalia Bandiera (foto di repertorio per la privacy delle bambine accolte a Thiene)