E’ rientrato a casa sua, a Chiuppano, volando in modo surreale, con un aereo della Emirates praticamente vuoto e facendo scalo all’aeroporto di Dubai, che se di solito è considerato un crogiolo di persone, questa volta sembrava un recipiente vuoto, con migliaia di sedie e poltrone a disposizione e corridoi asettici.
“Volo spesso, ma mai come questa volta sono rimasto impressionato dall’assenza di persone, sia nei tre aeroporti in cui mi sono trovato (Honk Kong, Dubai e Milano Malpensa) sia in aereo – ha spiegato – Alberto Del Monte, imprenditore 49enne, stupito anche per la differenza di gestione delle procedure anti covid nel Paese orientale e in Italia – All’aeroporto di Honk Kong c’erano parecchi addetti alla sicurezza sanitaria che fornivano indicazioni. Non riesci a fare un passe senza essere assistito. Vieni registrato, monitorato, ci sono maxi schermi che spiegano come fare i tamponi. All’arrivo ad Honk Kong, in attesa dell’esito del tampone, ti offrono una notte gratis
Tutto diverso in Italia: “A Milano mi hanno fatto firmare dei moduli e uno degli addetti non sapeva che cosa fare con i moduli che gli avevo appena restituito – ha continuato Del Monte – Sono uscito dall’aeroporto e nessuno mi ha spiegato come fare la quarantena fiduciaria, non mi è stato fornito nessun modulo, nemmeno una carta. Quando sono arrivato a casa mi sono arrangiato a mandare una mail per comunicare i dati sulla mia quarantena, ma sono perchè io ci tengo a fare le cose nel modo corretto”.
Anche la vita a Hong Kong scorre diversa: “In media ci sono 6 o 7 positivi al giorno, al ristorante è aumentata la presenza ai tavoli, con 6 clienti invece di 4, hanno riaperto le spiagge. Però lì usano tutti la mascherina in modo ligio, non ci sono negazionisti o rivoltosi.
A.B.