Ha creduto di donare i suoi risparmi ad Alpini e reduci di guerra e invece si è visto ‘soffiare’ 2.400 euro da due truffatori in piena regola. Un cittadino thienese di 90 anni, probabilmente colpito nei suoi ricordi più cari, ha presentato ieri denuncia alla Polizia Locale Nordest Alto Vicentino, dopo essersi reso conto di essere stato raggirato grazie ad uno show ben organizzato e derubato di una parte dei suoi risparmi.
Ha raccontato: ‘Ieri alle 10.45 sono stato avvicinato in Piazza Scalcerle da un individuo di circa 50 anni che ha detto di essere svizzero. Per conto del padre morente doveva donare 145mila euro agli Alpini di Thiene come ricompensa per una vecchia amicizia che risaliva ai tempi della Guerra. L’uomo però mi ha spiegato di non avere la documentazione necessaria per fare il versamento e mi ha chiesto aiuto’.
Dopo essersi spostati vicino all’Ufficio postale i due sono stati raggiunti da un complice, anche lui 50enne, che si è volutamente intromesso nella discussione traendo in inganno ancora maggiore il malcapitato 90enne. ‘Mi hanno detto – ha spiegato il vecchietto – che avrei dovuto consegnare denaro contante e visto che non ne avevo con me mi hanno accompagnato in auto fino a casa a prenderne. Mi hanno atteso nell’auto, che era di grossa cilindrata e presa a noleggio, e sono uscito con 400 euro’. Non contenti della somma, i due truffatori hanno poi spinto il nonnino a recarsi in banca intimandogli di prelevare 30mila euro da devolvere alla nobile causa degli Alpini. Ancora in preda ai ricordi del passato, il 90enne ha obbedito ma fortunatamente, l’impiegata dello sportello bancario non ha provveduto alla consegna di una così alta somma di danaro. ‘L’impiegata mi ha detto che per 30mila euro ci sarebbero voluti 4 o 5 giorni di preavviso. Quindi ho avvisato i due che mi aspettavano fuori e hanno accettato una cifra più bassa. Quindi ho prelevato 2.000 euro e li ho consegnati ai due presunti benefattori’. Per dare una giusta cornice al gesto, lo ‘svizzero’ e il suo complice hanno poi accompagnato il nonnino da un notaio per regolarizzare la donazione. ‘Io entravo nello studio mentre loro avrebbero atteso fuori – ha spiegato il thienese – ma una volta uscito non li ho più trovati e ho capito di essere stato truffato. Solo dopo ho realizzato la pericolosità di quanto avrebbe potuto capitarmi. Sono comunque sereno. Sto bene ed ho agito solo nella speranza di fare qualche cosa di utile’.
A.Bia.