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Thiene prega per Antony. Nessuna traccia del furgone che stava uccidendo i due runner de La Fulminea

‘Se vedete un furgone con lo specchietto lato passeggero rotto, avvisate subito la polizia. Voglio vederlo in faccia quel bastardo’. Sono le parole di Monica, la moglie di Antony Bonato, il 44enne che dà segni di ripresa dopo il gravissimo episodio di mercoledì sera, quando è stato falciato da un furgone, il cui conducente è schizzato via senza prestare soccorso. La prognosi però, è ancora riservata ed i medici attendono le prossime ore prima di sbilanciarsi.
Antony si trovava insieme a Claudio Zuccolo, 38 anni, anche lui thienese ed era intento a correre in via Brenta a Centrale di Zugliano quando i due runner de La Fulminea sono stati investiti dal pirata della strada che non solo non ha prestato soccorso, ma è ancora ricercato con la rabbia di chi vorrebbe averlo tra le mani. Antony ha vissuto qualcosa di spaventoso. E’ vivo per miracolo e tutto l’Alto Vicentino prega perchè si riprenda al più presto.

Ha riportato lesioni ai polmoni e ai bronchi. Ha quasi tutte le costole rotte, ma risponde bene alle cure dei medici dell’ospedale di Santorso, dove è arrivato in condizioni gravissime. A fare scattare l’allarme chiamando i soccorsi è stato Carollo, le cui condizioni non sono gravi, anche se è molto provato da quanto accaduto. Il suo racconto servirà alla Polizia Stradale per rintracciare il furgone che per poco non ammazzava quei due bravi ragazzi, che correvano rispettando le regole ed hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Di essersi imbattuti in chi, dopo averli quasi uccisi, non si è degnato nemmeno di arrestare la sua corsa. ‘Sono stato in contatto con la moglie tutto il giorno – ha spiegato Lorenzo Bressan, presidente de La Fulminea – siamo sotto choc e vorrei ritrovarmi faccia a faccia con chi ha rischiato di uccidere due nostri amici. Monica mi ha detto che Antony non è ancora fuori pericolo, ma che risponde alle cure. Nel tardo pomeriggio, è stato svegliato dal coma farmacologico perchè i parametri andavano meglio e marito e moglie hanno comunicato con le lettere che Antony segnava sul lenzuolo. Su quel tratto di strada – ha continuato Bressan con la voce arrabbiata, di chi pensa a quell’amico che sta lottando in un letto d’ospedale e con il responsabile uccel di bosco – ho rischiato di essere investito almeno 3 volte, ma non ho voglia di fare polemiche ora che Antony è in quelle condizioni’.

Natalia Bandiera