Nessuna tregua alla “processionaria del pino”. Entro il 28 febbraio tutti i proprietari di alberi colpiti dal temibile lepidottero dovranno provvedere ad asportare e distruggere i nidi, le tele e gli stessi parassiti che si formano sui rami. A stabilirlo è un’ordinanza del sindaco del 2006. Come per il 2013 la sanzione amministrativa per gli inadempienti è di € 100,00.

 

La Polizia Locale a disposizione Quella alla “processionaria del pino” è una battaglia che si rinnova ogni anno, ma il cittadino, in alternativa alle ditte specializzate, può rivolgersi anche quest’anno alla Polizia Locale, chiamando il n° tel. 0445-801411 e chiedendo l’intervento di un agente di polizia locale che provvederà alla bonifica delle piante tramite l’utilizzo di un fucile e di cartucce adeguate. Il costo del servizio è fissato in € 50,00 fino alla bonifica di due piante, sale ad € 70,00 se le piante sono da tre a cinque e a € 100,00 se le piante sono da sei a dieci; dopodiché ogni pianta in più costa € 10,00. Va però detto che, se l’infestazione è particolarmente avanzata, sarà più opportuno procedere direttamente al taglio dei rami interessati dal lepidottero.

Il parassita Il termine ultimo per portare a termine la lotta alla “Thaumetopoea pityocampa” – questo il nome in gergo – scade il 28 febbraio in quanto è proprio in questo periodo che si schiudono le uova contenenti le larve, le quali poi, scendendo a terra, diventano altamente pericolose anche per l’essere umano. Se negli alberi infatti il lepidottero causa gravi defogliazioni fino a indebolire la pianta, poiché ghiotto degli aghi dei pini e dei cedri, nelle persone provoca addirittura attacchi d’asma e irritazioni alla pelle, agli occhi e alle mucose, a causa dei peli urticanti delle larve.

Va rammentato che per combattere le infestazioni – le quali si concentrano in particolare sui pini neri, silvestri e marittimi – occorre in realtà intervenire sulle chiome degli alberi anche sul finire dell’estate con un prodotto insetticida microbiologico a base di “Bacillus Thuringiensis”.

di Redazione Thiene on line

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