Mercatini dell’usato se ne trovano in ogni angolo d’Italia. Ma non come quello approvato ieri sera dal Consiglio Comunale di Thiene. Perché non sono ammesse, ad esempio, le bancarelle degli ambulanti. Né degli artigiani che espongano la loro merce
realizzata in modo professionale. Insomma, nessun professionista del commercio. Solo privati cittadini che per un qualsiasi motivo, dall’eccesso d’ingombro alla voglia, o necessità, di realizzare un piccolo profitto, decidano di mettere in vendita la poltrona del trisavolo, o l’attrezzo ginnico, o la vecchia caffettiera, e chi più ne trova in cantina più ne metta.
La delibera del Consiglio Comunale di Thiene fissa paletti precisi per lo svolgimento di questi mercatini. A partire dall’organizzazione, che sarà delegata ai comitati di quartiere (basterà presentare una domanda in Comune con indicato il luogo e il giorno dove la manifestazione dovrebbe svolgersi). I privati che vorranno partecipare al “mercatino per lo scambio o la vendita di beni usati” (questa la definizione ufficiale) potranno farlo non più di 4 volte l’anno, come a rimarcare il carattere assolutamente sporadico e occasionale del commercio. Limiti anche sul tipo di merce che sarà possibile esporre. Divieto assoluto di vendere animali vivi, piante e oggetti di particolare valore d’antiquariato; proibiti anche prodotti alimentari, armi e veicoli, oggetti di produzione propria e quelli troppo ingombranti, a insindacabile giudizio della polizia locale, che vigilerà sulla corretta attuazione del regolamento. “Speriamo che questa iniziativa sia apprezzata dai thienesi – spiega Alberto Samperi, vicesindaco e promotore del progetto -. Perché è proprio a loro, a ciascuno di loro che è riservata. I mercatini saranno organizzati dai comitati di quartiere, alcuni si sono già informati sui dettagli. Ma non escludo che il Comune, con l’avvicinarsi della bella stagione, possa organizzarne uno che coinvolga tutti, magari nei giardini di Villa Fabris”.
di Redazione Thiene on line