Dalle stelle alle stalle, questo il declino inesorabile dell’ex albergo del complesso “La Torre” di via Gombe a Thiene, acclamato come non mai a rifugio non stop, 24 ore su 24, per gli occupanti abusivi di ogni nazionalità.
A distanza di poco più di un mese dal blitz dell’Arma e della Polizia che fecero sgomberare gli abusivi di allora, ci giungono in redazione le foto di un nostro lettore a testimoniare che la prassi continua, con gente senza fissa dimora che alloggia incurante della legge o forse ben conoscendone gli inceppamenti, provvedendo a migliorare la loro permanenza all’interno della struttura abbandonata e inagibile reperendo energia elettrica rubandola nelle strutture attigue.
Occupazione che viola una proprietà privata e finché non parte querela della proprietà la macchina giudiziaria può far ben poco contro i senza tetto che eleggono a proprio domicilio non autorizzato i locali dell’ex albergo, ma anche dell’ex banca adiacente.
Restano quindi gli sgomberi che hanno il sapore del già vissuto: le forze dell’ordine sorprendono gli abusivi, li identificano, li fanno sloggiare e dopo qualche giorno il problema ricomincia, col ritorno ‘a casa’ delle stesse persone o di nuove.
Il tutto generando nei thienesi, ma non solo, indignazione per come un luogo rinomato e di lusso negli anni novanta, si sia trasformato in una zona di degrado e per la paventata impossibilità di mettere la parola ‘fine’ ad una storia che si trascina da anni.
Come un totem senza spirito il Torrino svetta alle porte di Thiene muto e abbandonato, fatta eccezione per per gli abusivi, quasi deriso da chi in questi anni dalla sua cessata attività oltre che a violarne i locali per distruggerne gli arredi e non solo, lo ha eletto a discarica chiaramente abusiva con le conseguenze sanitarie del caso, oltre che ad una immagine di degrado urbano che bene non fa a una città come Thiene, come a qualsiasi altra città.
Tutti vogliono, ma nessuno può: è questo la musica che risuona ora nell’ex discoteca al posto delle playlist dei dj. La proprietà vorrebbe riqualificare ma i tempi non sono dei migliori e il costo dell’intera operazione è difficile da sostenere; l’amministrazione comunale vorrebbe per il complesso una seconda chance con beneficio a cascata per l’immagine pubblica ma essendo privata non può agire. Nel frattempo i senza tetto ringraziano.
Paola Viero (foto Cuppone)