Costringevano i loro compagni di scuola a giochi macabri e umilianti. Con lo ‘strangolino’ in particolare, arrivavano a fare svenire quegli adolescenti, che dovevano sottostare alle regole del ‘branco’, ‘punite’ con quel rito che voleva dimostrare una predominanza psicologica da parte di chi, all’interno delle scuole medie di Thiene aveva deciso di comandare.
Una storia di bullismo, che la Polizia Locale di Thiene ha portato alla luce dopo un delicato lavoro d’indagine, scattato dopo l’input degli stessi dirigenti scolastici, sconvolti dalla scoperta di quanto avveniva dentro la scuola media. Ne hanno parlato con il comandante Giovanni Scarpellini, che, ha iniziato a predisporre le indagini che hanno portato a galla gli episodi di angherie e soprusi, di cui erano vittime diversi studenti della scuola, individuando pure i tre responsabili. Ora, quei tre minorenni dovranno presentarsi negli uffci della Procura dei Minorenni di Venezia per essere interrogati alla presenza di uno dei genitori e dell’avvocato. Sotto inchiesta si trovano un 17enne e due 16enni. Erano stati denunciati nel mese di maggio 2013 . I fatti contestati sono gravissimi e si riferiscono al mese di maggio 2013 quando alcuni studenti e studentesse delle scuole medie di Thiene trovarono il coraggio di parlare con i genitori e di denunciare il gioco criminale al quale erano stati sottoposti contro la loro volontà, quello che veniva indicato con il nome di “strangolino”. Ma chissà da quanto tempo, gli adolescenti subivano e soffrivano in silenzio, per paura di ‘vuotare il sacco’ e raccontare quello che per loro era diventato un ver e proprio danno. Una vicenda da brivido, che si fa fatica a credere ma che gli agenti hanno dimostrato con riscontri, che hanno avuto il supporto di insegnanti e dirigenti che hanno collaborato attivamente per porre fine alla tortura di quegli studenti provati mentalmente da quelle prepotenze. I bulli, secondo l’accusa, isolandoli, li avevano costretti ad inginocchiarsi, a mettersi un dito in gola e a soffiare fino a mandare in iperventilazione i polmoni, per poi stringerli al collo e provocarne lo svenimento. Violenze che avrebbero potuto causare gravi danni alla salute, oltre all’umiliazione della sottomissione alle angherie ed alle conseguenti ripercussioni psicologiche. Uno dei minorenni indagati dovrà anche rispondere del reato di spaccio di stupefacenti, con l’aggravante di avere ceduto la sostanza a minorenne all’interno di una scuola.
Il primo luglio l’inizio della resa dei conti a Venezia.
Di redazione Thiene on line