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Thiene. Dopo il rame, ora al cimitero rubano anche i fiori

Non possono riposare in pace nemmeno i morti. Al cimitero di Thiene infatti, ladri ignoti sono passati dal furto di metalli al camposanto a quello, decisamente meno ‘redditizio’ dei fiori.

Il grido d’allarme, contornato da un forte sdegno, è arrivato da Giampi Michelusi, assessore thienese allo Sport, che nella sua pagina Facebook ha scritto un commento dal quale traspare tutto il suo sgomento, dopo essersi reso conto che dalla tomba di suo padre qualche ‘mano lesta’ aveva rubato i fiori.

“Scoprire che in cimitero rubano perfino i fiori nella tomba di tuo padre, ti lascia profondamente amareggiato”,  ha sottolineato l’assessore.

Sconforto è stato espresso anche da alcuni amici di Michelusi, che hanno espresso solidarietà e in alcuni casi raccontato di altri colpi messi a punto in altre tombe e che testimoniano un’abitudine che sa più di ‘sfregio’ e pessimo gusto che di furto.

Il camposanto comunque sembra ora divenuto un nuovo bersaglio per ladri. E’ di pochi giorni fa infatti, il furto di un tetto di rame nel cimitero di Santorso. Ed è solo della settimana scorsa, la profanazione messa  a segno nella tomba di Matteo Miotto, dove era stata asportata una scultura di ferro.  All’inizio si era pensato ad un gesto spregevole rivolto alla memoria del giovane soldato ucciso in Afghanistan durante una missione dell’esercito del quale faceva parte, ma si è subito scoperto che i colpevoli volevano semplicemente rivendere il metallo al miglior offerente per ricavarne qualche spicciolo.

Il furto dei fiori sulla tomba del padre di Giampi Michelusi sembra essere semplicemente un gesto odioso, al quale l’assessore ha tuttavia voluto rispondere con ironia: “Se penso che mio padre, con il suo classico sorriso stampato sulla bocca, si sarebbe fatto una gran risata – ha commentato Michelusi – allora sorrido anch’io pensando alla pochezza di certa gente che ha raggiunto il limite più spregevole”.

A.B.