“Il vostro bambino piange e disturba i clienti, per favore uscite dal bar”.
Pensavano che fosse uno scherzo di dubbio gusto e invece era una richiesta vera, che ha lasciato esterrefatti due genitori di Thiene che ieri, con il loro figlioletto di nemmeno 2 anni seduto nel passeggino, hanno dovuto allontanarsi da un bar del centro storico.
“Io e mio marito siamo rimasti senza parole”, ha spiegato M.D.M., la mamma del piccolo, che con il marito, A.P., ha preso seggiolino a figlioletto ed è andata a prendere caffè e brioche da un’altra parte.
I due genitori si erano appena seduti all’interno del bar, per una breve pausa durante un giro di shopping in centro. Il bimbo, comodamente seduto nel suo passeggino, si è accorto che in uno dei tavolini vicini c’era un piattino con alcune patatine. Preso dalla voglia, il piccolo ha cominciato a frignare, ma i genitori, intenzionati a prendergli qualcosa di dolce, non hanno ceduto alle sue richieste e il bimbo è scoppiato a piangere. Subito si è avvicinato il titolare dell’esercizio commerciale, che senza mezzi termini si è rivolto alla coppia invitandoli ad allontanarsi perché il loro figlio, con il suo pianto, disturbava gli altri clienti.
“E’ stata questione di un attimo – ha spiegato la donna – Non siamo due genitori che viziano il figlio e lo lasciano fare quello che vuole. Non volevamo dargli le patatine, ma stavamo cercando di calmarlo, come farebbe chiunque. E’ un bimbo di neanche 2 anni, che stava facendo un po’ di capricci, tutto qui. Sono consapevole che non è piacevole sedersi al bar e avere un bimbo che urla che fa da sottofondo, infatti io e mio marito non ce ne stavamo infischiando. Ma non abbiamo avuto il tempo di fare nulla che ci è stato chiesto di allontanarci”.
Tolleranza zero verso un piccolo che fa i caprici quindi, in centro a Thiene.
“Trovo assurdo questo episodio – ha commentato Alberto Samperi, assessore al Commercio – Per fortuna si è trattato di un episodio isolato, che riguarda un bar specifico. E’ incredibile che qualcuno si possa lamentare di un bambino che fa i capricci e non abbia un minimo di tolleranza. Ma questo non deve screditare un intero settore commerciale, o commercianti che si impegnano nel loro lavoro e offrono ottimi servizi ai loro clienti”.
Dello stesso avviso Emanuele Cattelan, presidente Ascom di Thiene, che ha detto: “Un episodio che ha dell’incredibile, ma che rimane un fatto isolato, legato all’intolleranza di un singolo individuo”.
“Io e mio marito siamo abituati ad andare in giro con nostro figlio – ha sottolineato la mamma – Lui si comporta in modo normale, come qualsiasi bambino della sua età e noi siamo persone educate e civili che sanno stare in mezzo alla gente. Ma è chiaro che un bambino ogni tanto possa ‘ribellarsi’ o avere delle richieste. E’ la cosa più normale del mondo e chiunque abbia figli lo sa. Mi dispiace che in quel posto ci abbiano trattati così – ha continuato – perchè ci siamo sentiti offesi senza nessun motivo valido. Ci sono bar dove sono addirittura organizzati con ciotole d’acqua per i cani o altri piccoli servizi che possono rendere più piacevole il tempo di una colazione. Ammetto che subito sono scoppiata a piangere – ha concluso M.D.M. – ma ora che ci rifletto mi rendo conto dell’intolleranza di quell’esercente e tutto sommato mi fa quasi pena lui”.
A.B.