Era finito sotto processo con l’ipotesi di omicidio colposo, e si era trovato a difendersi dall’accusa di aver compiuto un errore medico, una negligenza, e di aver effettuato un parto cesareo quando ormai era troppo tardi. Ieri il giudice del tribunale di Vicenza lo ha assolto, perché il fatto non sussiste: non è dipeso da lui il decesso della piccola Noemi Panozzo, nata morta, soffocata, il 23 luglio del 2009. Protagonista della vicenda giudiziaria il ginecologo Carlo Dorizzi, 40 anni, all’epoca dei fatti in servizio all’ospedale “Boldrini” di Thiene (ora a Santorso), che esce quindi a testa alta dal processo. Anche lo stesso pubblico ministero Alessandro Severi aveva sollecitato l’assoluzione nei confronti del professionista, assistito dagli avvocati Giovanni e Giulio Manfredini, che avevano sempre sostenuto che la tragedia si era consumata per cause indipendenti dal comportamento clinico di Dorizzi.
I genitori della piccola creaturina che non ce l’ha fatta erano stati sentiti in aula, davanti al giudice Maria Trenti, raccontando di come avevano perso la loro primogenita, dei tre ingressi in reparto, dell’emorragia, del distacco della placenta e del cesareo d’urgenza. Ma papà Francesco Panozzo e mamma Cristina Taube, di Treschè Conca di Roana, assistiti dall´avvocato Roberto Rigoni Stern, non si sono costituiti parte civile nel processo: erano già usciti di scena col risarcimento del danno da parte dell’Ulss Alto Vicentino, liquidato in 550mila euro.
di redazione Thiene on line