“Spes ultima dea” ovvero “la speranza è l’ultima a morire” recitavano gli antichi. E in nome della speranza stasera tutta la comunità thienese e del vicariato si è data appuntamento alle 20 nella chiesa della Pentecoste a San Vincenzo per un momento di preghiera per il “suo” don che sta percorrendo la sua dura salita, la sua Via Crucis. 

 

Le condizioni di don Piergiorgio Sandonà, 77enne parroco del quartiere di San Vincenzo, ricoverato da venerdì all’alba nel reparto di rianimazione dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza, sono stazionarie nella loro gravità e i medici ancora non si sbilanciano.  

Ma intanto l’affetto e la solidarietà crescono sempre più: non si contano le attestazioni di affetto giunte anche alla nostra Redazione. E la preghiera sembra il regalo più bello al momento per questo pastore che da ventisei anni è il prete-amico dei thienesi che stasera, appunto, si sono dati appuntamento per chiedere a Dio un miracolo. Miracolo chiesto da tantissimi confratelli sacerdoti delle diocesi di Padova e di Vicenza e da centinaia di semplici fedeli in rete attraverso Facebook.  

Momenti di commozione anche ieri in via San Francesco nel Teatro delle Opere Parrocchiali del Duomo di Thiene dove, nel contesto della rappresentazione teatrale “Mio fratello è un re”, oltre quattrocento ragazzi dalla terza alla quinta elementare si sono fermati per qualche istante in preghiera per don Giorgio e due lunghi applausi calorosi hanno accolto il suo nome. L’invito ad accompagnare il confratello don Giorgio in questo momento delicato è stato diffuso anche attraverso il foglietto parrocchiale del Duomo di Thiene dalla sensibilità del suo Arciprete mons. Livio Destro che ci ha confidato chea Borca di Cadore giovedì abbiamo pregato assieme al vescovo Antonio per don Giorgio e in tutte le messe festive di oggi un ricordo per il parroco di San Vincenzo non mancherà sicuramente’. 

Dal Duomo di Thiene, passando ovviamente per San Vincenzo e la natìa Caltrano e, a macchia d’olio, per tutte le 17 parrocchie del vicariato thienese capitanate dal vicario don Antonio Guarise, la vicinanza e il calore sono unanimi. Anche nella “periferica” Calvene (dove tra l’altro vive Nicolina, una sorella di don Giorgio) il nuovo Arciprete don Giancarlo Cantarello ieri sera alla messa prefestiva ha invitato i fedeli alla preghiera.  

Mani alzate a chiedere a Dio la grazia della guarigione per don Giorgio anche in due luoghi di eremitaggio dal mondo: i detenuti del carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” di Padova, che don Giorgio era andato a visitare, e le monache clarisse del convento di Paganica de L’Aquila.  

Sandro Pozza

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