Chi si aspettava stamattina, che gli esponenti del Comitato Prima Noi andassero a buttare fuori i nordafricani che da anni occupano abusivamente la casa via Marconi 13 a Thiene senza un regolare contratto d’affitto è rimasto con un palmo di naso. Mezza via era invasa da carabinieri,polizia locale di stato per impedire ad Alex Cioni di avvicinarsi all’appartamento.
Il provvedimento è stato recapitato dai carabinieri a Cioni, che sottolinea che il suo intento non era quello di acconsentire a qualsiasi tipo di atto illegale, tutt’altro. ‘E’ paradossale che ci siano oltre dieci divise qui oggi per difendere due occupanti abusivi che entrano ed escono di galera – racconta Cioni rammaricato – siamo persone tranquille e sabato scorso, nessuno ha violato la legge. Vorrei ricordare che siamo stati noi, l’altro sabato a chiamare i carabinieri, che ci hanno risposto che non sapevano se avevano pattuglie a disposizione da mandare in via Marconi, dove il tipo che occupa la casa di Tiziana ci ha aggrediti’.
‘Ci muovono accuse infondate – ha esordito l’avvocato Pellizzari, che in questi giorni ha lavorato in collaborazione con la collega Anna Sambugaro per risolvere la faccenda che finalmente è arrivata al dunque. ‘Questa vicenda che ha tanto dato fastidio a qualcuno ha fatto emergere uno spaccato di vita reale di cui sono vittime alcuni cittadini italiani, costretti a subire in silenzio per via di burocrazia e lungaggini giudiziarie che oltre ad essere logoranti sono anche dispendiose per chi si rivolge alla magistratura per riavere casa propria – si è intrattenuta con la stampa l’avvocato Pellizzari, che ha preso a cuore la storia di Tiziana, che, come si ricorderà, aveva fatto entrare i due nordafricani per tinteggiare la casa avuta in eredità dalla zia, per vedersela occupata per oltre un anno – . Ma non è possibile che noi che stiamo lottando per la giustizia di una vittima italiana, veniamo allontanati dalla casa dove la magistratura ha condannato a stare con l’obbligo di dimora due delinquenti. Due spacciatore che vivono qui da oltre dieci anni e fanno gli affari loro senza il minimo rispetto delle regole’.
‘L’appartamento è ridotto a brandelli – ha concluso il legale – ma almeno Tiziana lo potrà riavere tra qualche tempo. Quindi, il risultato è stato raggiunto’.
‘Se non avessimo scatenato il putiferio mediatico, Tiziana sarebbe ancora lì ad elemosinare casa propria – conclude Alex Cioni – invece, nel giro di una settimana siamo riusciti a depositare in tribunale l’accordo, che farà recuperare l’appartamento e andare via quegli individui che urlando ci avevano detto che non ne sarebbero mai usciti’.
Natalia Bandiera