Un’altra grande onorificenza per quel figlio eroe è stata consegnata ai genitori di Matteo Miotto, alpino di Thiene rimasto ucciso in Afghanistan il 31 dicembre 2010, a soli 24 anni. Il papà Franco e la mamma Anna hanno ricevuto la medaglia d’argento al valore militare a Roma, direttamente dalle mani del nuovo ministro della Difesa Mario Mauro, durante la cerimonia per il 152° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano.
Il riconoscimento, ufficializzato da un decreto promulgato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – che nel maggio 2012 aveva già consegnato nelle mani della madre dell’alpino di Thiene la croce d’onore alla memoria –, è una tra le massime onorificenze “istituite per esaltare gli atti di eroismo militare, segnalando come degni di pubblico onore gli autori di essi e suscitando, ad un tempo, lo spirito di emulazione negli appartenenti alle forze militari” – come recita lo stesso Decreto Regio del 1932.
“È stata una cerimonia molto commovente”, fa sapere Franco Miotto, il papà del primo caporal maggiore. “A stento siamo riusciti a trattenere le lacrime. Il Ministro, consegnando la medaglia a mia moglie, ci ha ringraziato per il sacrificio di Matteo, e per il nostro atteggiamento, che dà loro coraggio, che li spinge a proseguire nelle missioni di pace, anche se purtroppo hanno un prezzo. Questa medaglia non è un atto dovuto ma una pubblica ammissione del valore di mio figlio. Matteo era infatti di riposo quando è iniziato il conflitto, ma non ci ha pensato un secondo a precipitarsi al fianco dei suoi compagni per aiutarli, salvando di fatto la vita ad uno di loro. Cerco di portare avanti quello che era mio figlio, di tenere vivo il suo ricordo. E’ tutto ciò che mi è rimasto di lui”.
Centrato da un proiettile di un cecchino, Matteo Miotto è caduto nel Gulistan (provincia afghana di Farah), nell’ovest del Paese, il 31 dicembre 2010. Una delle zone più “calde” del settore affidato al controllo dei militari italiani, quella dove il militare si trovava in istanza, al confine con l’Helmand. Caporal maggiore nel 7° reggimento Alpini di Belluno dal 12 gennaio del 2009, Miotto era già in servizio nel 2008. È stato colpito in prossimità della spalla mentre si trovava all’interno della base di Buji, dove prestava servizio. Nonostante i soccorsi, immediati, non c’è stato niente da fare.
Anno nero, lo scorso 2010, per i soldati italiani in missione in Afghanistan: 13 militari morti nei primi dieci mesi. Messaggi di cordoglio e rammarico per le perdite di vite umane, così numerose e così giovani, affollano le prime pagine di tutti i quotidiani per giorni. Poi, poco a poco, tutti tornano alle proprie vite, spesso dimenticandosi che in molti sono rimasti “laggiù” a combattere una guerra di cui non si ricordano più – o forse non si sono mai saputi – i motivi.
A.M.