Sono usciti con le ossa rotte dagli scandali che hanno travolto il partito, ma i rappresentanti locali della Lega Nord non hanno intenzione di mollare: “Si può ricominciare con gente che lavora nel territorio, coerenza con i valori di sempre e rispetto per gli elettori”. I tesseramenti sono calati, segno che il ‘ce l’ho duro’ si è rattrappito sotto i picconi dei diamanti e delle barche di lusso.
Ma se è vero che l’ingordigia dei capi non deve guastare il buon lavoro degli operai, forse il Carroccio ce la può ancora fare. Maurizio Colman ha chiamato a raccolta i leghisti invocando un vero leader. Qualcuno è d’accordo, altri preferiscono fare un passo indietro e tornare a lavorare la loro terra con ‘piccone e badile’. “Ammetto che questo momento si vive con apprensione perché non si è trovata una vera via per scaldare i cuori dei nostri militanti dopo i recenti scandali – ha sottolineato Marino Finozzi, Assessore Regionale al Turismo e al Commercio Estero – Cerchiamo ogni giorno uno strumento per appassionare i nostri sostenitori perché si riconoscano con l’affetto di sempre nella Lega. Ora bisogna creare una rete di consensi nel territorio per recuperare la fiducia degli elettori. L’attività dei politici locali è molto importante perché la gente si affeziona non solo alla bandiera politica, ma soprattutto alle persone. Bisogna far capire che sono le persone a fare la differenza. In questo momento più che mai c’è bisogno di aggregazione e di rappresentanti che hanno a cuore il territorio. La Lega Nord è stata malata ma ora è cambiata ed è guarita. Il 16 settembre ci sarà l’assemblea della Lega del Veneto e il 21 e 22 quella regionale al Lido di Venezia. Saranno momenti fondamentali per mostrare la linea guida futura anche in vista delle prossime elezioni. Stiamo lavorando sodo per queste occasioni cercando di coagulare il consenso locale e attrarre la gente non solo per il partito ma per il nostro modo di lavorare”.
Punta sul futuro anche Filippo Busin, Onorevole della Lega Nord alla Camera dei Deputati: “Se l’Italia non segue i principi fondamentali della Lega Nord morirà – ha detto l’onorevole – Io non potrei essere altro che leghista, ci credo completamente e forse è anche per questo che ho scelto di arrivare fino a Roma sacrificando le mie cose personali per mettermi a servizio della politica. Nella capitale siamo solo in diciotto ma siamo ben motivati, lavoriamo sodo e facciamo tesoro dei consigli di coloro che hanno già fatto 2 mandati. La Lega Nord di adesso è nuova: facciamo tutto con le nostre forze e senza il carisma di un leader. Gli scandali che ci hanno travolti hanno portato negatività ma ora siamo netta ripresa e io sento positività nel territorio. Vogliamo rafforzare la Lega come movimento popolare proprio grazie al lavoro nel territorio. E’ il momento della buona politica, della concretezza, degli ideali che non devono essere traditi. Il nostro statuto non è stato cambiato, quello che dicevamo tempo fa lo proponiamo anche oggi perché siamo coerenti. La salvezza del nostro territorio risiede nel federalismo fiscale e nella macroregione. Lo shock degli scandali è passato e ora la Lega ce la può fare tranquillamente. Gli attuali vertici veneti non sono stati toccati da scandali e ambizioni personali, i leghisti di adesso stanno lavorando devotamente per la loro gente. Io sono convinto che se l’Italia non diventerà federale morirà”.
Di diverso avviso Mariaria Busetti, Vicepresidente Anci Veneto ed ex sindaco di Thiene: “Dobbiamo fare un passo indietro e capire che non è più tempo di fare i nostalgici. Bisogna andare avanti e dare una svolta – ha sottolineato – La difficile situazione sociale ed economica ha creato malessere nel territorio, bisogna quindi prendere coscienza di questo e tornare ad ascoltare la gente per capire quali sono le reali necessità. I politici sono al servizio degli elettori e per un leghista vero la politica significa mettersi a disposizione della società, non cercare un posto di lavoro. Se pensiamo ai nostri leader odierni, sono tutte persone che .prima di fare politica avevano un lavoro che li rendeva indipendenti e realizzati. Non serve più urlare e battere i pugni, ora c’è bisogno di conoscere quali sono i problemi veri e lavorare con competenza per risolverli. Come dice Flavio Tosi, non si può promettere ciò che non si può mantenere. Io credo fermamente nella Lega Nord perché è pragmatica e concentrata sul territorio”.
Coinvolgere i militanti per ripartire. Ne è convinto Erik Umberto Pretto, militante della sezione di Marano Vicentino e Commissario della sezione di Schio. “L’esercito c’è sempre, ma deve essere guidato. Gli ideali leghisti sono sempre gli stessi e i militanti sono attivi e pronti a rimettersi in gioco più forti di prima, per far capire che la Lega Nord non è quella degli scandali, ma ha ideali e valori onesti per i quali i suoi uomini continueranno a battersi. Il calo dei tesseramenti è stato fisiologico, il leghista duro e puro ha valori solidi che non hanno a che fare con scandali e mazzette e se viene deluso non perdona. Ora però c’è bisogno di maggiore chiarezza da parte dei vertici e io auspico che alle prossime elezioni ci siano direttive più chiare e progetti ben definiti. Il partito ha risentito di attriti interni che ora mi sembrano risolti ed è meglio avere un gruppo piccolo e coeso che uno grande ma diviso al suo interno”.
Recuperare la fiducia degli elettori e la ricetta secondo Silvia Covolo, Sindaco di Breganze per rilanciare il partito: “Gli ideali del partito sono sempre validi. Ora bisogna lavorare sodo per recuperare la fiducia degli elettori che si sono sentiti traditi – ha commentato – A Breganze abbiamo pagato una situazione problematica perché il direttivo non voleva gente giovane. Abbiamo applicato la politica del buon senso e dell’oculatezza. Punto cardine per la Lega deve rimanere il federalismo fiscale che mira a tenere le risorse nel territorio perché diamo troppo a Roma per ricevere poco o niente in cambio. In questo momento ci sono vari leader e sono giovani ma anche preparati. Deve essere così perché c’è bisogno di rinnovamento portato da persone che vantino già esperienza come amministratori, non si può improvvisare la gestione delle cose pubbliche. Io sono d’accordo all’apertura della Lega alle liste civiche e ritengo fondamentale il sostegno della base leghista data da elettori motivati e che si possano fidare dei loro rappresentanti”.
La pensa nello stesso modo Michele Pesavento, vicesindaco di Zugliano: “I nostri temi sono sempre attuali: federalismo, abbattimento dei costi standard e salvaguardia dei cittadini e del territori – ha commentato il vicesindaco – La Lega si sta riorganizzando e puntiamo sempre sulla nostra base e sui nostri militanti per recuperare il terreno perduto. Da settembre saremo attivi con dei gazebo nelle piazze. Ci batteremo contro il patto di stabilità che sta distruggendo i comuni e vogliamo affrontare una volta per tutte la questione dei costi standard, che in alcune zone sono folli: non è possibile che qui una siringa costi 6 centesimi e ne costi 24 al sud. In molti comuni inoltre spendono e spandono come nulla fosse, mentre qui da noi non abbiamo più soldi per niente. La macroregione è fondamentale per attuare i nostri ideali e cercheremo di cambiare le cose direttamente da qui. Abbiamo visto che da Roma non si cambia niente, per cui porteremo le istanze e chiederemo contrattazioni direttamente da casa nostra”.
Anna Bianchini
di Redazione Thiene On Line