Voleva ucciderla in nome di Allah perchè non accettava la separazione
Giornalisti Altovicentinonline
Voleva ucciderla in nome del Corano e solo la prontezza di riflessi dei familiari di lei che hanno assistito al tentato omicidio le ha evitato una morte certa. Nel piano studiato nei dettagli, Asm Bipu, 38 anni, residente a Schio, dove viveva da otto anni, ma bengalese di origine, aveva progettato anche di darle fuoco per poi, farla finita anche lui. Così avrebbe lavato l’onta di quello che, da marito devoto alle leggi del suo paese di nascita, giudicava un disonore. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Schio, che ieri sera hanno evitato la tragedia familiare.
‘Presto venite a Piovene Rocchette – hanno urlato la sorella ed il fratello della vittima, colpita all’addome e alla mano da una serie di coltellate inferte con violenza inaudita – mio cognato vuole ammazzarla. Vuole ucciderci tutti’. Quando i militari sono arrivati sul posto, dopo la telefonata al 112, hanno trovato sangue ovunque e la donna accasciata al suolo ferita. La trentenne è stata trasportata all’ospedale di Santorso, ma è fuori pericolo e nella giornata di oggi è stata dimessa. Come riferito stamani, nel corso della conferenza stampa dei carabinieri, Bipu ieri sera, si sarebbe presentato in casa dei cognati, che da qualche mese ospitavano quella che era stata la sua consorte, dalla quale si era separato, nonostante la presenza di un bambino di otto anni. Il classico marito e padre padrone che non aveva accettato di essere lasciato da quella donna, che aveva giurato fedeltà ed amore eterno. La trentenne vive a Piovene Rocchette con dei parenti che la ospitavano, ma anche questo era motivo di disonore per il 38enne che aveva giurato vendetta in nome del Corano. Un’infedeltà in piena regola, per il bengalese, che avrebbe tormentato e vessato la moglie in ogni modo e maniera. Ieri sera, si è presentato con un cartone di pizza. Uno stratagemma per farsi aprire la porta. In realtà, nascondeva un taglierino ed un grosso coltello di quelli utilizzati per macellare la carne. Aveva con sè anche della benzina e voleva compiere una strage familiare. Lo ha confessato lui stesso ai carabinieri che hanno fatto irruzione nell’appartamento, dove era in corso una lite violentissima con fratello e sorella della vittima, che cercavano di fermare la furia omicida di quell’uomo che sembrava impossessato dal demonio. E’ stata bloccato e disarmato, in particolare gli è stato tolto l’accendino e la bottiglia dell’alcol con cui voleva completare il suo disegno diabolico. Agli investigatori ha detto che si sarebbe ucciso anche lui, dando fuoco a tutta quella casa, che detestava. Una situazione conflittuale che durava da mesi, in particolare da aprile 2012, da quando l’uomo sperando in una riconciliazione con la madre di suo figlio, non accettava di essere respinto. Non accettava che lei vivesse sotto un tetto che non fosse il suo, come a suo dire, le imponeva la legge del Corano. Quella che invocava mentre le infliggeva le coltellate.