Un uomo riservato e perbene, sposato con una bella ragazza e padre di un figlio di 6 anni. Un bella famiglia. Questo era Alessandro Crivellaro, l’imprenditore che oggi, si è tolto la vita a Schio. Il secondo suicidio in pochi giorni, quasi a far capire che il nord est sta capitolando. Non sono ancora chiari i motivi dell’estremo gesto a cui hanno assistito decine di persone.
Un forte botto, le grida di un dottore, la corsa disperata in tre giù per le scale e il tentativo di tenerlo in vita fino all’arrivo dell’ambulanza.
Elena Sartori, scledense di 31 anni impiegata nello studio dentistico vicino all’ufficio di Crivellaro, è stata tra i primi a prestare soccorso. ‘Il dottor Gianni Ghinzelli ha gridato che c’era una persona che si era buttata giù – ha spiegato – e ci ha detto di prendere gli attrezzi per cercare di dargli soccorso. Con guanti e garze siamo corsi giù con la speranza di poter fare qualcosa. Abbiamo visto un uomo a terra e ci siamo precipitati intorno a lui. Respirava ancora anche se c’era molto sangue e volevamo disperatamente aiutarlo’.
Lo schock è stato talmente forte che ha impedito ad Elena di riconoscere immediatamente Crivellaro. ‘Lo conoscevo – ha detto – ma a terra non aveva gli occhiali e io ero talmente concentrata nel vedere se potevo essere d’aiuto che non ho badato alla sua identità. Subito sono stata molto fredda, pensavo solo alla vita di quell’essere umano che avevo davanti, poi quando l’ho riconosciuto e l’abbiamo consegnato al personale medico, mi sono crollati i nervi e ho realizzato la tragedia’.
Mentre si consumava la tragedia, la moglie Ledy Campese teneva i corsi nella sua palestra, la New Gym di Schio. Solo poco dopo il socio di Crivellaro è andato a prenderla per portarla all’ospedale di Santorso e comunicarle la perdita del marito.
Anna Bianchini