Il modus operandi era semplice ed infallibile. Una volta letto l’annuncio contattavano l’inserzionista e dopo aver carpito la sua fiducia concludevano la trattativa. Pagavano a seconda dei casi con banconote da 50 euro0 false se la somma si aggirava intorno ai 500/600 euro, altrimenti con un falso assegno circolare sul quale apponevano di volta in volta, la data, il nome del beneficiario, la somma e qualche volta ne modificavano anche il numero.
I carabinieri della compagnia di Schio hanno sgominato una banda di 10 persone dedita alla spendita di denaro falso, alla falsificazione di titoli di credito e alla consumazione di reati contro il patrimonio, in particolare truffe e furti. In manette è finito colui che, secondo i carabinieri, è ritenuto al centro della vicenda giudiziaria, nell’ambito della quale sono indagate altre 9 persone.
L’ordinanza di custodia cautelare siglata dal gip su richiesta della Procura di Vicenza ha raggiunto all’alba Giancarlo Massocco, (nella foto), 33enne originario di Cividale del Friuli e domiciliato a Carmagnola (TO). Indagati a piede libero: HI 26enne originario di Palermo residente a San Bonifacio (VR), VD 36enne di Belfiore (VR), MG originario di Crotone residente a Monteforte d’Aplone (VR), ZI 56enne originario di Palermo domiciliato a Carmagnola (TO), IS 36enne originario di Melito Porto Salvo (RC) residente a Bassano del Grappa, GF 50enne originario Valdagno residente ad Arzignano, CL 38enne orginario e residente a Vicenza, IR 38enne originaria di Melito Porto Salvo (RC) residente a Vicenza, FA 53enne originario di Chiampo residente a Vicenza e CE 33enne originaria di Valdagno residente a Arzignano.
Secondo quanto riferito dai carabinieri del Capitano Vincenzo Gardin che hanno iniziato ad indagare nei mesi scorsi, dopo la segnalazione ed il sequestro di banconote da 50 euro che circolavano nell’Altovicentino, le vittime venivano scelte a caso. ‘Si trattava di ignari cittadini, molti dei quali a causa della crisi economica cercavano di arrivare a fine mese vendendo i loro oggetti attraverso la pubblicazione di annunci su siti specializzati di e-commerce – hanno spiegato gli investigatori – . Gli indagati non erano alla ricerca di un prodotto specifico da trafugare, ma andava bene qualsiasi oggetto, dal telefono cellulare (solitamente Iphone 5) al parquet, al divano, alla console musicale. L’importante era piazzare i soldi falsi per acquisire gli oggetti che poi, la cui rivendita produceva soldi veri.
Si tratterebbe di indagati abilissimi, capaci di muoversi con disinvoltura non solo nell’Altovicentino, ma in tutta la provincia berica, e in quelle limitrofe. Malviventi capacissimi di tagliare la corda e cambiare zona, quando c’era il sospetto che le forze dell’ordine erano sui loro passi.
Alcuni degli indagati sono accusati anche di furti di pelle ai danni di una conceria di Montebello Vicentino. Colpo portato a termine nel mese di luglio scorso.