Grazie ad un mecenate che ha voluto rimanere anonimo è stata finalmente restaurata la grande lapide in via Pasubio a Schio, ricordo della realizzazione della strada ai primi dell’800, battezzata allora via Regia, che collegava il Veneto con il resto dell’Impero asburgico.

La lapide, illeggibile prima dell’intervento e poco nota per la sua posizione, è stata restaurata da Fabio Filippi e Gaetano Ballico, che hanno lavorato con perizia per rendere comprensibile a tutti i passanti il testo, scritto in latino.

Durante la cerimonia di inaugurazione di giovedì il sindaco Valter Orsi ha ringraziato tutti coloro che hanno regalato una seconda vita al manufatto, messo a ricordo di un momento significativo della storia scledense. ‘Questa lapide – ha detto Orsi – è simbolo di un collegamento tra realtà territoriali distinte ma confinanti, che ricorda un periodo di sviluppo importante per la nostra comunità. Richiama un concetto di vicinanza e condivisione a tutt’oggi valido e che è importante ricordare’.

 

 

schio lapide restaurata 9 giugno 2016 2

Di seguito la traduzione completa del testo:

‘La Via Regia, che gli Scledensi nell’anno 1792 secondo decreto del Senato Veneto, si erano assunti l’incarico di costruire, iniziata l’anno 1802 e dieci anni dopo, cessati gli sconvolgimenti bellici, condotta da Schio sino ai confini veneti attraverso monti selvaggi e rupi scoscese, fu portata a compimento l’anno 1818 con incremento dei traffici, comodità dei viaggiatori e con mirabile spettacolo per imponenza di argini, muraglie, ponti, per previdente disegno di Francesco I Augusto Imperatore d’Austria ed interessamento del vicerè Ranieri fratello dell’imperatore, per mezzo dello scledense Angelo Casarotto architetto dell’intera opera, essendo Marco Antonio Pasqualigo delegato del Re’.

 

Ma.Bo.

 

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