“Dopo la prima perquisizione, ho resistito per un anno senza fare nulla, poi ho ripreso a scaricare quelle immagini pedopornografiche, non potevo farne a meno. Ora voglio curarmi”. Sono le parole di Alessandro Dettin, il professore di 58 anni di Schio finito agli arresti domiciliari due settimane fa a Quartu, in Sarsdegna perché trovato in possesso di migliaia di files pedopornografici.
Foto e video di bambini, anche piccolissimi costretti a subire violenze sessuali, migliaia di files catalogati e archiviati nelle memorie dei computer sequestrate nell’abitazione del professore. Il 58enne alcuni giorni fa si è presentato davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia, secondo quanto riportato dal quotidiano L’Unione Sarda, davanti al giudice avrebbe ammesso tutte le sue colpe, chiedendo aiuto. Nel lungo interrogatorio, durato oltre due ore, il professore avrebbe ricostruito tutta la storia: “Sapevo di essere finito sotto inchiesta – avrebbe dichiarato il Dettin – non ho fatto nulla per un anno, ma poi ho ripreso a scaricare quei files, non potevo farne a meno”. Il 58enne avrebbe confessato la sua presunta malattia, tanto che ha chiesto, tramite il suo legale Marco Bacchis, di essere sottoposto a una perizia psichiatrica.
Una richiesta che è stata accolta dal giudice che incaricherà un gruppo di esperti di visitare il professore per stabilire se è effettivamente affetto da una qualche patologia. Nel caso venisse accertata la malattia, il professore potrebbe essere trasferito dagli arresti domiciliari a una struttura sanitaria specializzata dove essere curato.
di Redazione Thiene On Line