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Schio. Orsi sui profughi scappati: “La Cooperativa deve garantire informazione e controllo”

15 profughi originari dell’Eritrea se ne sono andati via dalla Ex Colonia del Comune di Schio che li ospitava da un paio di giorni e sono in corso le ricerche.

Informato dell’accaduto dalle forze dell’ordine di Valli del Pasubio, territorio sul quale si trova lo stabile, Valter Orsi, Sindaco di Schio, si è detto “preoccupato e con la pretesa di avere chiarimenti dalla Cooperativa che gestisce l’emergenza”.

Che ci siano episodi di fuga dei profughi dalle strutture di ricovero che li ospitano è cosa nota, ma il primo cittadino di Schio non intende ‘passarci sopra’ come se nulla fosse.

“Gli africani che ospitiamo nella Colonia sono in carico ad una Cooperativa che, d’accordo con la Prefettura, gestisce la situazione – ha commentato Orsi – Trovo inaccettabile venire a conoscenza della fuga di 15 persone dalle forze dell’ordine e che il direttore della Cooperativa non si sia premurato di informarmi. So che si tratta di ragazzi che arrivano dall’Eritrea, ma voglio avere tutti i dettagli e capire come si intende agire adesso”.

Orsi ieri mattina era salito alla Colonia a Valli per vedere in faccia i profughi e parlare con un rappresentante della Cooperativa. Si è trovato con giovane operatore che non ha fornito dati ufficiali, ma oggi il Sindaco andrà a fondo con il responsabile dell’Ente, che ha sede a Padova.

“Sono voluto andare di persona perché vedere con i propri occhi permette di comprendere le cose in modo migliore – ha spiegato – Ho incontrato una ventina di ragazzi nigeriani e del Gambia, perché quelli dell’Eritrea si erano già allontanati. Ammetto di aver visto occhi di persone terrorizzate e di non aver percepito da loro presenza una sensazione di ‘pericolo’. Ciò non toglie che emotività e ruolo amministrativo sono due cose separate”.

Il primo cittadino di Schio ha voluto ascoltare le storie di alcuni dei ragazzi che alloggiano nella ‘sua’ Colonia e si è detto “emotivamente colpito dai racconti, dagli occhi tristi e impauriti e dall’immobilità di quei ragazzi che se ne stavano fermi a raccontare una vita di guerra, sofferenza e distacco dalla famiglia”.

Ma il lato burocratico ha prevalso. “E’ chiaro che il lato umano dell’emergenza profughi, quando parliamo di quelli che rispettano le regole ed effettivamente scappano dalla guerra, è toccante – ha sottolineato il primo cittadino – ma dobbiamo sempre tenere presente che il nostro obbligo di amministratori è fare il bene della città valutando, in termini legali e di buon senso, come gestire l’emergenza. In questo momento a Valli, nella Colonia di Schio, ci sono circa 35 uomini. Il dovere della Cooperativa è occuparsi di loro informando l’amministrazione, soprattutto nel caso in cui si verificassero episodi di fuga o si rischiasse di perdere il controllo della situazione. Tra i ragazzi che ho incontrato – ha concluso – non ho visto barbari che vogliono impadronirsi del nostro territorio o fanatici religiosi disposti a fare una guerra. Però questo non significa che possiamo abbassare la guardia”.

A.B.