Alla fine i 50 profughi attesi ieri nel Comune di Schio sono stati smistati altrove. Il pugno duro di Valter Orsi, che ha dovuto affrontare l’imposizione della Prefettura di accogliere 230 migranti, per il momento ha avuto la meglio e i 50 uomini autorizzati dopo un’estenuante trattativa con la Prefettura, hanno trovato alloggio in altri Comuni del territorio. Ma la questione non è finita qui, perchè se da un lato il primo cittadino ce la sta mettendo tutta per cercare di porre dei limiti a richieste dello Stato che definisce ‘assurde’, dall’altro c’è la Prefettura che minaccia espropri al Comune pur di dare un tetto ai profughi.
Quello che Orsi ora teme è che La Colonia, ex casa di ricovero per i tossicodipendenti di proprietà di Schio ma situata nel Comune di Valli del Pasubio, diventi a breve giro un ‘hotel’ per i migranti. “E’ finita nel mirino della Prefettura e della Cooperativa Con te dopo che ho negato il De Lellis come ‘ricovero’ per 230 migranti – ha spiegato Orsi – ma sono convinto che tra poco si tornerà ad affrontare il problema e La Colonia sarà chiamata in causa”.
Due giorni fa il Sindaco di Schio era stato convocato in Prefettura a Vicenza, dove era stato informato sull’intenzione di stanziare 230 profughi all’ex ospedale De Lellis”. “Siamo in pieno centro urbano – ha commentato Orsi – sarebbe stata pura follia”. Lì è iniziata una vera e propria trattativa con lo staff del Prefetto, ed è nata l’idea di adattare lo stabile della Colonia Alpina del Pian delle Fugazze, a ricovero momentaneo per tamponare la situazione di emergenza. “Abbiamo pattuito di trasferire 50 migranti lassù, e ieri infatti dopo una riunione con tutti i capigruppo consiliari ho mandato sul posto 7 persone, al fine di valutarne l’agibilità e sistemarlo per il soggiorno temporaneo dei profughi – ha continuato – In seguito ho coinvolto la Protezione Civile, dato che il sistema idrico dello stabile non era funzionante, e questa si è resa disponibile a risolvere il problema portando un’autobotte mobile. La Cooperativa Sociale Con Te, alla quale lo Stato paga tutti i costi relativi ai profughi (vitto, alloggio e tasse) facendole introitare circa 49mila euro al mese, corrisponderà al Comune di Schio un affitto di 2.500 euro mensili per lo stabile”.
Ieri però i 50 ospiti non sono arrivati e ben 22 di loro hanno negato il permesso di essere identificati, decidendo così volontariamente di essere etichettati non più come profughi ma come clandestini e se la sono data a gambe levate. A causa della non agibilità della Colonia Alpina i 28 rimanenti sono stati trasferiti a Tonezza e Santorso. Silvio Gazzera, responsabile della Cooperativa Con Te, che insieme alla Prefettura collabora per trovare alloggio ai migranti, si è lasciato andare ad alcune considerazioni sul futuro prossimo della gestione dei nuovi migranti che arriveranno. “Per la mia esperienza la stagione estiva è quella peggiore per gli sbarchi – ha iniziato – perciò nei prossimi mesi non potrà che aumentare il numero di profughi da dislocare nel Nord Italia e Vicenza. In queste settimane sta nascendo una rete di coordinamento tra cooperative che va da Asiago a Noventa, in modo da evitare che i migranti siano spartiti a grandi blocchi come succede nelle grandi città – ha continuato – perciò nell’attesa della commissione che valuti se sono meritevoli dello status di rifugiati politici potremo lavorare meglio per distribuirli equamente ed inserirli nel territorio anche collaborando coi comuni, non lasciandoli nella snervante inerzia dell’attesa”.
“Non appena l’agibilità della Colonia Alpina sarà ripristinata se vi sarà bisogno 50 migranti saranno trasferiti là – ha concluso Orsi – ma una volta assolto questo impegno, doveroso in quanto nessuna pubblica amministrazione può esimersi in una situazione di emergenza nazionale, l’impegno di Schio finirà, e a Schio non ci saranno ulteriori arrivi.”
Federico Pozzer