Alla doppia manifestazione di Schio pro e contro accoglienza ai profughi ha vinto il fronte della solidarietà.
Superiore il numero di presenze di chi ha voluto manifestare il suo pensiero di condivisione e supporto nei confronti di un’emergenza che sta mettendo alla prova il mondo intero.
Ma se è stata massiccio il numero di presenze di chi ci ha tenuto a sottolineare il suo spirito di umanità sostenendo che davanti a un’emergenza umanitaria non ci si può tirare indietro, importante è stato anche il numero di persone che hanno voluto dimostrare di essere contro l’accoglienza dei profughi.
Schio si è ritrovata praticamente divisa in due con il ‘sì’ ai migranti da una parte e il ‘prima gli italiani’ dall’altra.
Nessuno scontro violento grazie anche all’imponente servizio di ordine pubblico pronto a scoraggiare qualsiasi tipo di degenerazione di quella che si era preannunciata come una manifestazione pacifica e alla fine ha mantenuto la promessa.
Una libertà di pensiero sostenuta anche dal Sindaco Valter Orsi, che non si è opposto alla fiaccolata anti-profughi organizzata da Prima Noi e accompagnata dalla Lega Nord e da tanti cittadini che non condividono l’accoglienza ai profughi. E nessuna opposizione nemmeno per il sit-in di Alto Vicentino Accoglie, organizzato in piazza Statuto con la collaborazione di Pd, TesSiamo Schio e Sindacati per manifestare il ‘sì’ all’accoglienza.
Due gruppi ben distinti, capaci di manifestare il loro credo senza ‘invadere’ la sfera altrui. Un piccolo attimo di tensione si è concretizzato davanti alla biblioteca, quando un gruppo del centro sociale Arcadia si è parato davanti alla fiaccolata del ‘prima gli italiani’. Ma il fuoco dell’odio si è smorzato subito e pur continuando a mantenere posizioni diverse, i due gruppo non hanno creato difficoltà alle forze dell’ordine.
“Siamo soddisfatti per la massiccia partecipazione – ha detto Alex Cioni, leader di Prima Noi, nel comizio tenuto davanti alla biblioteca – E’ la prima uscita del comitato e ha dimostrato che siamo un gruppo compatto e determinato. Noi non siamo predisposti a veder firmare il protocollo di accoglienza che prevede la distribuzione di due profughi ogni mille abitanti per comune nel territorio, quel documento serve al massimo per incartare il pesce e non per regolamentare l’accoglienza. Non dobbiamo scendere a compromessi con lo stato italiano – ha continuato – perché farlo sarebbe come accettare questa folle immigrazione mal gestita e senza regole. Abbiamo motivi per credere che la Prefettura voglia mettere le mani sull’ex ospedale De Lellis, requisendo l’ala in disuso. Se così fosse, dovremo scatenare l’inferno. Se siamo compatti come questa sera – ha concluso – non ci potrà fermare nessuno”.
Soddisfazione per la grande presenza al sit-in è stata manifestata anche da Giuseppe Pederzolli, portavoce di Alto Vicentino Accoglie, che ha sottolineato: “Abbiamo dimostrato di non accondiscendere al clima di odio. A Schio la comunità accogliente è forte e compatta”.