Schio. L’ultimo saluto a Luca Grison, la sua vita raccontata in un maxischermo
Giornalisti Altovicentinonline
Un cartellone digitale che trasmetteva le immagini di tutta la sua vita, la bara ricoperta di fiori bianchi e cd, dentro e fuori la chiesa una folla commossa per salutarlo per l’ultima volta. I funerali di Luca Grison, meglio conosciuto come Dj Grisu, oggi nella chiesa della Santissima Trinità di Schio, volevano celebrarne la vita e ricordare il 46enne deceduto in moto a Brendola sabato scorso in tutto il suo amore per la musica e la gente.
La chiesa gremita, con un centinaio di persone in piedi fuori della navata, un’atmosfera surreale fatta di tristezza e voglia di combattere la tragedia. Nel grande quadro digitale appeso nel sagrato, immagini a rotazione hanno ripercorso la storia di Luca Grison, ricordando quanto amasse vivere, condividere il suo tempo con la gente e ricordare in musica ogni momento della sua esistenza. Don Carlo Coriele nella sua omelia ha descritto il dj come un uomo preciso e puntuale nel lavoro, un uomo libero e con pensieri grandi, che amava la vita e gli amici tanto da considerarli la sua seconda famiglia.
“Oggi – ha sottolineato Don Carlo – ci sentiamo tutti dei dj”. La funzione religiosa è terminata nel silenzio, tra lacrime di incredulità e di dolore. All’uscita una lunga fila di moto con i loro centauri a cavallo in attesa del feretro di Luca Grison. Hanno accompagnato l’amico di tante notti nel suo ultimo viaggio in sella alle deu ruote perché Luca le amava quanto amava la musica. Davanti ai bolidi parcheggiati sul sagrato di Santissima Trinità, il papà di Luca Grison ha ringraziato i presenti stringendo le mani e riprendendo il ricordo con una telecamera. E dopo aver abbracciato tutti i presenti con lo sguardo ha commentato con un nodo alla gola che è presto sfociato in pianto: “Tutta questa gente starebbe bene a una festa. Peccato che non sia la festa per un matrimonio”.