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Schio. Il ‘sottufficiale gentiluomo’ va in pensione. Il luogotenente Asciolla lascia la caserma di via Maraschin

Il maresciallo Rocca dell’Alto Vicentino va in pensione. Da oltre 15 anni, al comando della stazione Carabinieri di Schio, lascia la caserma di via Maraschin per godersi un più che meritato riposo, il luogotenente Sergio Asciolla, 55 anni, simbolo di quell’Arma che i cittadini italiani amano e che spesso non trovano più per le strade e negli uffici.

Un curriculum professionale nutrito di arresti e operazioni di spessore investigativo, il sottufficiale lascia un segno di valore autentico.  Perchè Asciolla non è stato solo un comandante ed un controllore delle regole, è stato un uomo che è riuscito a mescolare la sua passione per il suo lavoro con la devozione ad un’istituzione che vanta 200 anni di storia. Qualcosa che oggi riscontri poco in quei dipendenti pubblici che forse scoraggiati da stipendi da operai e irrispettosi della responsabilità che un carabiniere possiede quando diventa il protettore del cittadino, pensano a lagnarsi più che ad operare per il bene del prossimo.

Asciolla, nei suoi anni di servizio ha dimostrato con i numeri e con la qualità delle sue lunghe giornate di lavoro di andare ben oltre il mandato conferitogli dall’Arma. Un esempio di rigore, di attaccamento al lavoro vissuto come missione e non come fredde ore d’ufficio da accumulare per dare senso allo stipendio del 27 di ogni mese.

Asciolla era uno che quando trovava i ragazzini con le ‘canne’ in mano non si preoccupava solo di applicare la legge. Lui, oltre a denunciare, segnalare e punire, andava oltre. Chiamava i genitori in ufficio e chiedeva loro, come se quelli fossero figli suoi, di vigilare di più. E non con il tono del persecutore, ma del genitore che comprende che si può fallire, ma si può anche recuperare. Non importava se questo significava stare in ufficio fino a notte fonda e sacrificare la vita fuori dalla caserma.
Grazie Luogotenente Asciolla perchè lei c’è sempre stato nonostante l’Arma dei Carabinieri non sia più quella di una volta. Ha rappresentato un punto di riferimento per cittadini, vittime di ingiustizie, ma anche per semplici persone che hanno bussato alla porta del suo ufficio ed hanno trovato un dipendente dello Stato sempre a disposizione, con il sorrriso sulle labbra e con i modi del sottufficiale gentiluomo. E anche quando in certe circostanze la legge non poteva fare molto, dopo aver parlato con lei, il conforto non mancava mai.

Natalia Bandiera