Truffe subdole, tentativi di spillare soldi alle persone più anziane, magari più confuse, di certo più vulnerabili. Ne accadono continuamente, e continuamente cambiano gli stili, le “strategie”, se così vogliamo chiamarle, che questi delinquenti mettono in atto. L’ultimo tentativo di truffa, usando uno stratagemma già usato in varie parti d’Italia, è andato in scena ieri mattina a Schio, in zona
rotonda di piazza Venezia. Lì, proveniente dalla De Pretto, ferma su un lato come per dare la precedenza, c’era un’utilitaria di colore nero, con targa rumena, con due persone a bordo, un ragazzo e una ragazza, piuttosto giovani. In realtà aspettavano la preda giusta, il “pollo” da spennare. Fin quando l’hanno individuato: un signore, non più giovanissimo. I due sono scesi dall’auto e si sono avvicinati salutandolo con calore, abbracciandolo, pacche sulle spalle e sorrisi, lui fingendo di conoscerlo da anni, parlando un italiano impeccabile. “Come sta? Non ricorda? Venivo sempre da voi quando ero piccolo… Era un piacere venire a casa vostra, è uno dei miei più bei ricordi d’infanzia…”, borbottando poi nomi, date e luoghi, stordendo di chiacchiere il pover’uomo che, confuso, gli dava corda. Poi i ragazzi sono passati ai racconti personali, che hanno aperto una fabbrica che produce articoli di pelletteria. E così facendo gli hanno messo tra le mani due giacche di pelle, come a volergliele regalare, chiedendo però in cambio dei soldi. “Mica per il costo, solo l’iva, guarda che è materiale di altissima qualità. Non li ha? Anche meno, mi faccia vedere quanto ha. E’ solo per poter giustificare il regalo con la nostra azienda in Romania”.
Per fortuna l’uomo non aveva proprio soldi con sé. E appena capito l’antifona, i due truffatori se la sono data a gambe. L’anziano è andato poi a denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine, che hanno raccolto la denuncia annotando tutti i particolari possibili, tipo e colore dell’auto, descrizione dei ragazzi, somatica e di abbigliamento, modus operandi, dettagli sulle giacche che avevano tentato di rifilargli.
di redazione Thiene on line