La situazione sanitaria nell’alto vicentino è diventata insostenibile a causa della significativa carenza di medici di base, che sta mettendo sotto forte pressione l’intero sistema sanitario locale da ormai troppo tempo. Il numero di medici pare essere ben al di sotto delle necessità, costringendo molti pazienti a rimanere senza un punto di riferimento per la cura quotidiana. Questa crisi, che coinvolge anche tutta l’Ulss 7 Pedemontana, colpisce in particolar modo anziani e persone con malattie croniche, per i quali la presenza di un medico di famiglia è essenziale.
A fine agosto, due voci si sono levate fortemente per denunciare la gravità della situazione: Carlo Cunegato, consigliere comunale di minoranza di Schio, e Maura Fontana, pluritrapiantata che per la sua condizione avrebbe quindi urgente bisogno di essere assicurata ad un medico ed ex consigliere comunale di Schio. Entrambi hanno utilizzato i social per raccontare le loro esperienze personali, rappresentative di un problema che tocca migliaia di persone nel territorio.
Cunegato ha rivelato di essere rimasto senza medico di base dopo il pensionamento del suo storico dottore. “Da quando il mio medico, che mi ha seguito per trent’anni, è andato in pensione, in poco tempo ne sono cambiati tre. Tuttavia, mentre prima il passaggio al nuovo medico avveniva automaticamente, con l’ultimo no,” ha spiegato Cunegato, evidenziando come, in particolare per gli anziani, la situazione stia diventando allarmante. Senza un punto di riferimento stabile, le persone più vulnerabili rischiano di essere lasciate sole nella gestione della loro salute.
Maura Fontana ha condiviso una storia simile tramite un video su Facebook, nel quale ha descritto il suo tentativo fallito di cambiare medico attraverso il portale “Sanità km zero”. Nonostante le sue ricerche, Fontana si è trovata di fronte a una lista di medici, tutti non disponibili: “Sono destinata a rimanere senza medico di base. Questa è l’organizzazione della nostra Ulss 7 per quanto riguarda la tutela della salute dei cittadini”, ha dichiarato con amarezza. La prova è stata riproposta con un nuovo video ieri, lunedì 9 settembre, senza però nessuna novità e ad oggi fa sapere che la situazione non è cambiata.
Le denunce di Cunegato e Fontana sottolineano una crisi che non riguarda solo l’Alto Vicentino, ma tutto il Veneto, dove “oltre 800.000 persone sono senza medico di famiglia, con 62 casi solo nell’Ulss 7.” La situazione presentata sarebbe talmente grave che richiederebbe un intervento immediato da parte delle autorità regionali per garantire il diritto alla salute dei cittadini.
Di fronte a queste accuse, l’azienda sanitaria ha risposto, smentendo tutto quello che è stato dichiarato: “I numeri citati non hanno alcun riscontro con la realtà, considerando che attualmente in tutta l’Ulss 7 Pedemontana risultano vacanti gli incarichi di 4 Medici di Medicina Generale, a fronte di 218 in servizio (104 nel Distretto di Bassano e 114 nel Distretto Alto Vicentino), ai quali si aggiungono 29 medici impegnati nel servizio di Continuità Assistenziale Diurna, che fornisce assistenza a tutti i cittadini che temporaneamente non hanno un medico assegnato. Proprio a questi ultimi, in casi di mancata assegnazione del Medico di Medicina Generale, è sempre possibile tra le altre cose rivolgersi per le prescrizioni. Infine si ricorda che i criteri di assegnazione del nuovo medico sono determinati da normative nazionali, non dall’Azienda Socio-Sanitaria.”
La risposta dell’Ulss, seppur rassicurante, non cancella però il disagio percepito dai cittadini che si sentono abbandonati in un momento di estrema difficoltà.
Laura San Brunone