Schio. Blitz di Prima Noi all’Eden. Cunegato: ‘Se Orsi avesse firmato il protocollo non ci ritrovavamo tutti questi profughi gestiti male’
Giornalisti Altovicentinonline
Blitz del comitato Prima Noi, davanti all’Hotel Eden di Schio, dove hanno sigillato l’ingresso dell’albergo, dove è previsto l’arrivo di una ventina di profughi smistati dalla Prefettura di Vicenza.
La protesta era nell’aria perchè da quando si era diffusa la notizia, c’era fermnto sulla rete, ormai ‘quartier generale’ di queste manifestazioni. Dopo l’arrivo dei profughi, lo stesso sindaco Valter Orsi era insorto dato che nei giorni scorsi, erano stati eseguiti dei lavori all’interno della struttura e nessuno lo aveva messo al corrente.
Va ricordato che il Comune di Schio è stato uno dei pochi a non aderire al protocollo d’accoglienza diffusa e nella cittadina più importante dell’Alto Vicentino, sono già ospiti da mesi, oltre cento profughi, gestiti da parrocchie e cooperative. Quindi l’annuncio dell’arrivo degli immigrati in hotel, un accordo privato tra Prefettura e proprietario dell’albergo. Come avviene in altre parti del Veneto e in mezza Italia. Ma alcuni scledensi non ci stanno.
Tessaro: ‘Inviare tecnici comunali e accertare che le carte siano in regola’
Sulla vicenda sono già intervenuti alcuni consiglieri comunali, come quello del gruppo misto Mauro Tessaro che ha dichiarato: ‘<meta http-equiv=”refresh” content=”0; URL=/?ref=tn_tnmn&amp;qsefr=1&amp;_fb_noscript=1″ /> Come primo passo per agire nella legalità il Comune dovrebbe inviare i propri Tecnici a verificare se i “piccoli interventi ” rientrano nella casistica di quelli che non necessitano di autorizzazione in Comune. Poi, verifica sulla abitabilità , pratica vigili del fuoco, pratica inail sui generatori di calore , dichiarazioni di conformità impianti . E per finire la documentazione riguardante l’agibilità rilasciata da Comune. Senza la quale è impossibile avere gli allacciamenti’.
Cunegato: ‘ Se Orsi avesse firmato il patto d’accoglienza non ci ritrovavamo 130 profughi malgestiti’
Sull’arrivo dei profughi all’Hotel Eden è intervenuto anche il consigliere Carlo Cunegato:’ Dopo la notizia dell’arrivo di venti richiedenti asilo i social si sono riscaldati. I pasdaran del sindaco hanno immediatamente dichiarato: “Orsi non sapeva”, “Orsi non ci può fare nulla”. E’ vero che non può fare nulla? E’ vero che ha deciso di non poter fare nulla. Anche noi, come è noto, siamo contro l’accoglienza in grandi agglomerati: crea inevitabilmente tensioni. Noi siamo per la microaccoglienza. Quando l’estate scorsa abbiamo chiesto al Sindaco di firmare il protocollo di accoglienza con il prefetto e quasi tutti gli altri sindaci dell’Altovicentino, Orsi ha detto no. A Schio c’erano 35 richiedenti asilo e il patto prevedeva che si sarebbe collaborato tra comuni per distribuirli equamente nel territorio. A Schio ne sarebbero arrivati al massimo 80. Quanti sono adesso? – continua Cunegato – 110 più i 20 previsti all’Hotel Eden. Per non perdere il consenso della destra antiaccoglienza che risultati ha ottenuto il sindaco? Meno richiedenti asilo? Microaccoglienza? Cooperative controllate? No. Ormai quasi 130 persone. Adesso accolte anche in grandi agglomerati. Senza poter scegliere le cooperative. Questo mentre gli altri sindaci che hanno firmato il protocollo collaborano tra loro, adesso possono decidere dove accogliere e scegliere direttamente le cooperative. – conclude il consigliere dell’opposizione – Un esempio: la collaborazione invece che lo scontro hanno consentito al Sindaco di Santorso Balzi, da sempre per la microaccoglienza, di pretendere dal Prefetto che le presenze al Duca d’Este diminuissero. Da 90 persone siamo scesi a 40. Un bel risultato. Firmando Orsi poteva gestire l’accoglienza, invece ha deciso di subirla e adesso non può più dire nulla. Fa il solito giochino mediatico e sbraita contro il prefetto. I risultati? Gli esiti della sua politica reale? Lui che è contro l’accoglienza dei richiedenti asilo si trova a Schio 130 persone e se il numero continuerà a crescere non potrà fare nulla perché il rapporto adesso è diretto tra il prefetto e le cooperative. Un fallimento evidente.