Toccata e fuga nella Capitale, giusto il tempo d’incontrare il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, e perorare la causa del Centro di atletica leggera di Schio, conosciuto da tutti come lo Stadio di via Riboli. Un viaggio breve ma importante quello fatto a Roma due giorni fa dal sindaco di Schio Valter Orsi, accompagnato dall’Assessore allo sport Aldo Munarini e dall’avvocato comunale Umberto Poscoliero. Sul tavolo
c’è la spinosa questione del rifacimento dello Stadio, che da accordi spetterebbe al Coni, ma che invece non ha ancora alzato un dito. Il Centro sportivo ha alle spalle un passato di tutto prestigio. Inaugurato nel 1938 da Mussolini, è stato acquistato dal Comune di Schio nel 1987 dall’antica proprietaria Lanerossi che ne aveva voluto la realizzazione per i suoi atleti. Nel 1988 Comune e Coni stipularono una convenzione trentennale secondo la quale il Comitato Olimpico avrebbe dovuto, prima del termine della convenzione stessa, occuparsi di risistemare la pista coperta e di realizzare delle tribune. Queste opere non sono mai state realizzate, e adesso la convenzione è a un passo dallo scadere (nel 2018). Oltretutto il Coni, già da qualche anno, avrebbe manifestato l’intenzione di voler recidere anticipatamente la convenzione, e comunque di non continuarla. Sperando magari, è questo il timore, di sottrarsi agli obblighi e non realizzare i lavori pattuiti.
Già nel 2010, in una mozione come Consigliere di minoranza, Orsi lamentava la mancanza della realizzazione delle opere citate nella convenzione, che risultavano “ancora nemmeno progettate”. Se questi timori diventassero realtà, non si potrebbe evitare la chiusura della struttura, le cui piste sono state percorse anche da nomi prestigiosi dell’atletica leggera, come Pietro Mennea e Ben Johnson. Ma Orsi, dopo l’incontro col Presidente del Coni, si è detto ottimista: “I dettagli sono ancora da definire, ma l’intesa con il presidente Malagò è stata buona. Un incontro positivo”.
di Marta Boriero