Il toto-assessore che in queste ore impazza a Schio non ha dubbi: il prossimo Assessore alle Politiche Giovanili del Comune a guida Valter Orsi sarà Barbara Corzato, classe 1990, 24 anni appena compiuti, studentessa di Scienze Politiche. Lei invece qualche dubbio dice di averlo ancora. O, almeno, è molto attenta a non mostrare eccesivi entusiasmi prima della proclamazione formale. Ma in fondo non c’è da aspettare molto: venerdì mattina Orsi farà nomi e cognomi della squadra che per i prossimi 5 anni governerà la città.

Barbara Corzato, allora è pronta per fare l’Assessore?

“Non so ancora nulla, le assicuro. A oggi è solo un’ipotesi”.

Una bella ipotesi…

“Sì, è vero, sarebbe bello”, e giù una delle sue risate cristalline, così naturali in una ragazza della sua età, così rare da incontrare quando si parla di politica.

Come è arrivata a far parte della squadra di Orsi?

“Per puro caso. Oltre un anno e mezzo fa Valter Orsi è arrivato a casa nostra. Mia mamma l’aveva seguito nella campagna del 2009. E in quei giorni stava nascendo il progetto di ‘Noi Cittadini’. Così ci ha invitate alle riunioni, senza alcun impegno da parte nostra. Io ci sono andata soprattutto per curiosità. Ma, dopo la prima, non me ne sono persa una: sempre più convinta, sempre più coinvolta”.

E sua mamma?

“Mamma ha preferito dare un appoggio esterno. ‘Lasciamo spazio ai giovani’, ha detto”.

Orsi sostiene che l’inesperienza sia un valore aggiunto. Lei è d’accordo?

“Tutti noi, almeno noi giovani, ci siamo lamentati tante volte che la politica è fatta dai vecchi. Anzi no (risata cristallina), insomma, volevo dire che i ragazzi sono spesso lasciati fuori dalla porta mentre credo invece che ci sia bisogno di nuove idee, di nuova grinta. Io sono giovane e sono inesperta, sarebbe sciocco negarlo. Ma ci metterei tutto il mio entusiasmo. E poi non sarei da sola. Ecco, credo che l’ideale della politica sarebbe un mix tra l’esperienza degli adulti e l’energia, l’allegria dei giovani”.

Se Orsi dovesse chiamarla al ruolo di Assessore, sarebbe pronta ad accettare la sfida?

“Certo, sarei pronta. Mi metterei in gioco. E poi un giovane che si occupa dei problemi dei giovani può essere solo un bene”.

Entriamo un po’ più nel tecnico. Sempre se dovesse arrivare questo assessorato, quali sarebbero i primi progetti che approverebbe? In quali settori?

“Eh, domanda da cento milioni… Il lavoro di certo. Questo è un periodo talmente difficile… Ho decine di amici che continuano a mandare mille curriculum in giro senza ricevere risposta. E che quindi sono quasi obbligati a proseguire gli studi sperando che qualcosa prima o poi si sblocchi. Quanto ai progetti dovrei prima vedere cosa è stato approvato dalla giunta uscente. Se ci sono progetti in corso credo sarebbe saggio portarli a termine. Se ce ne sono di scaduti si dovrebbero valutare prima di riproporli. Ma, ripeto, è difficile rispondere senza sapere qual è la reale situazione”.

Per capire che tipo di Assessore potrebbe essere: lei ritiene che i ragazzi debbano formarsi esclusivamente nel nostro territorio? O dovrebbero essere maggiormente sfruttate le opportunità offerte dalla Comunità Europea?

“Da studentessa ho partecipato con entusiasmo al progetto Leonardo, ho fatto esperienze all’estero. Credo che i ragazzi debbano sicuramente andare anche all’estero per fare esperienza, ma che poi debbano tornare a casa con quello che hanno raccolto. Imparare il know how e riportarlo a casa. L’Unione Europea offre opportunità straordinarie. Ma è triste vedere che c’è chi parte e non torna. Triste vedere questa mancanza di fiducia. Credo che tutti noi dovremmo fare il massimo per far ripartire il nostro paese”.

Barbara, se dovesse diventare Assessore, a chi chiederebbe il primo consiglio?

“Nessuno nasce imparato, come si dice. E chiedere non è mai sbagliato. Comunque chiederei consiglio a Valter, al nuovo sindaco” (altra risata).

Cosa le piace di Valter Orsi?

“Mi piace il coraggio con cui porta avanti le sue idee. E la sua coerenza. Quando ha capito che la formazione politica in cui militava e nella quale credeva stava irrimediabilmente cambiando, ha avuto il coraggio di dimettersi”.

E cosa le piace di Schio?

“Mi piacciono le persone. Lo dico da scledense doc. Mi piace la grinta, il non arrendersi nemmeno di fronte alle più grandi difficoltà. Qui ho conosciuto tante persone speciali, pronte a farsi in quattro per il prossimo. Insomma, sono orgogliosa di andare in giro e dire che sono scledense. Posso dire invece una cosa che non mi piace di Schio?”

Prego…

“Che non è una città per i giovani. Il sabato sera qui non c’è nulla. Nemmeno un cinema. Bisogna spostarsi a Thiene, o a Bassano. Per un concerto come si deve sono spesso andata a Verona. Ma vedere Schio deserta il sabato sera proprio non mi va”.

Lei, Barbara, ha già deciso cosa farà da grande?

(ancora la sua risata) “Vuole la verità? Devo ancora capirlo. Diciamo che per ora mi tengo aperte varie strade. Intanto studio Scienze Politiche, mi manca il secondo anno della specialistica. E se dovessi diventare Assessore, spero di riuscire a conciliare le due attività. Ho già lavorato in passato, proprio per pagarmi gli studi ho fatto la commessa, la cameriera. Vediamo quanto mi occuperà il nuovo ruolo, ma ecco, vorrei comunque finire gli studi. Poi chissà, da grande potrei fare la carriera politica. O la mamma, il che non mi dispiacerebbe affatto”.

di redazione Thiene on line

 

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