‘Brucia il clandestino’ è la scritta che qualche giorno fa si poteva leggere sul portone d’ingresso di Villa Rospigliosi a Centrale di Zugliano. Oltre alla frase una svastica, simbolo nazista di odio e intolleranza etnica.
Alla fine anche Zugliano si è trovata a fare i conti con chi vuole dire ‘no’ all’accoglienza e c’è voluto l’impegno di alcuni cittadini, che si sono offerti come volontari nel fine settimana, per rimuovere gli sgradevoli slogan.
Villa Rospigliosi, istituto religioso che ospita suore anziane, era stato per circa una settimana l’alloggio provvisorio dei 10 profughi che la prefettura aveva destinato a Thiene ma che, essendo arrivati in anticipo rispetto ai tempi concordati con il comune, erano stati dirottati a Zugliano in attesa che fossero ultimati gli alloggi thienesi a loro destinati.
“Quando gli africani sono stati temporaneamente sistemati a Villa Rospigliosi, il sindaco di Thiene Giovanni Battista Casarotto auspicava di non fare troppa pubblicità in merito alla notizia per tutelare le suore che vivono nell’istituto religioso – ha spiegato Sandro Maculan, sindaco di Zugliano – Evidentemente ci aveva visto giusto. Trovare una svastica e una scritta così violenta nel portone dove vivono delle suore, anziane per giunta, è stato veramente grave”.
Maculan ha prontamente denunciato il fatto ai Carabinieri e la vicenda è arrivata in procura.
“Io non giudico chi è contro l’accoglienza e nemmeno chi è a favore – ha sottolineato Maculan – La situazione è quella che è e sappiamo che abbiamo degli obblighi istituzionali che ci impongono di agire. Come Sindaci, abbiamo siglato un protocollo di accoglienza diffusa e ci siamo promessi reciproca collaborazione per creare il minor disagio possibile ai cittadini garantendo ai profughi un’accoglienza dignitosa. L’intolleranza che è stata manifestata a Villa Rospigliosi è molto grave – ha continuato – Fatte le debite proporzioni, questi episodi ricordano quanto successo 80 anni fa. Siamo chiamati a far tesoro della storia passata e ad essere buoni osservatori della situazione presente che ci chiama responsabilmente a dare risposte a tutte le situazioni di marginalità e difficoltà, senza cadere nelle facili semplificazioni e strumentalizzazioni che rischiano di favorire guerre tra poveri ed esasperazione degli animi”.
Per spiegare il progetto di accoglienza di Zugliano e il protocollo d’accoglienza diffusa siglato con il prefetto Eugenio Soldà e la maggioranza dei sindaci dell’Alto Vicentino, il primo cittadino Sandro Maculan ha organizzato per il 12 novembre un incontro pubblico al quale parteciperanno anche Franco Balzi, Sindaco di Santorso e ideatore del protocollo, e alcuni esponenti di associazioni e cooperative.
“Tutti abbiamo delle grosse responsabilità di fronte ad episodi di odio che da mesi imperversano sul social network e non solo – ha concluso Maculan – Abbiamo il dovere di non sottovalutarle, accettandole supinamente. C’è forte il rischio che le violenze e le pressioni da verbali si facciano concrete. Dobbiamo esprimerci in modo responsabile e determinato. Invito quindi tutti i cittadini ad informarsi e ad informare correttamente, perchè la libera e democratica opinione sia basata su dati e situazioni reali, non sulle paure o sulle storture alimentate ad arte”.
Anna Bianchini