Nell’Alto Vicentino è caccia aperta al killer, o ai killer, del rom appartenente alla famiglia Cari che oggi alle 16.30 è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in via Liguria, al confine tra i comuni di Thiene e Zanè.
Alla base della lite, che ha visto coinvolti due uomini, ci sarebbe un regolamento di conti.
I due hanno cominciato a litigare in modo sempre più feroce fino a che, sono passati alle armi.
Quando si sono accasciati a terra, qualcuno, probabilmente altri rom che erano lì con loro, li hanno caricati in un furgone e li hanno lasciati davanti all’ospedale di Santorso.
Uno dei due era già morto, mentre l’altro è stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione. Pare che poco dopo sia stato trasferito in sala operatoria.
Per cercare di capirne di più in merito alla dinamica dell’omicidio, i Carabinieri hanno setacciato il campo con il metal detector alla ricerca di proiettili.
Colpito dall’accaduto Roberto berti, sindaco di Zanè, che ha commentato: “Sono le solite due famiglie che bazzicano nella zona. Fino a ora non avevano mai dato problemi. Si limitavano a chiedere l’elemosina e creavano problemi di sporcizia, ma tutto questo è ben lontano da quello che è successo oggi. I cittadini spesso si lamentavano della loro presenza – ha continuato – perciò mandavo spesso agenti ad allontanarli. Dopo due giorni però tornavano, perché la legge ha dei limiti che non ci permettono di dare il via definitivo”.
Sempre parlando di rom, Berti e Piera Moro, sindaco di Marano Vicentino, la scorsa settimana si erano incontrati per parlare del gruppo che staziona al confine tra i due comuni, nella zona sotto l’autostrada. “Si accede da una piccola stradina che entra nei campi – ha spiegato Berti – Siccome abbiamo avuto lamentele perché i rom hanno rubato ortaggi dai contadini della zona e hanno lasciato sporco a ogni loro passaggio, abbiamo deciso di chiudere la strada d’accesso per impedire loro di tornare. In base a quanto successo oggi – ha concluso il sindaco di Zanè – parleremo con le forze dell’ordine per valutare come agire. Questo brutto fatto ci ha colpiti alla sprovvista lasciandoci interdetti, ma dobbiamo prendere atto che è un fatto gravissimo”.