Liberarsi dei nomadi si può, basta avere coraggio e applicare i regolamenti. A dichiararlo è il sindaco di Velo d’Astico Giordano Rossi, che colpito da quanto sta accadendo a Sarcedo, dove tre gruppi rom hanno generato una faida familiare che sta terrorizzando la popolazione, ricorda quando dodici anni fa, fece sgomberare delle famiglie che volevano accamparsi nel piccolo comune della Valle.
“Ho pagato a caro prezzo quel mantenere la linea dura – ricorda Rossi -. Una mattina mi misi alla guida della mia auto e mi accorsi che i freni erano stati manomessi. Durante gli anni del mio mandato per ben tre volte ho dovuto fare i conti con gruppi di rom che volevano insediarsi a tutti i costi. L’ho impedito con tutte le mie forze. Mi alzavo la mattina presto e andavo a controllare di persona. Non appena scorgevo l’ombra di un rom, chiamavo i carabinieri e li facevo cacciare. Fino a quando non ci hanno provato più e oggi, nel mio comune, non esistono senza tetto. Il mio esempio è stato seguito dall’ex sindaco di Piovene Rocchette Maurizio Colman che come me ha deciso di mantenere la linea dura con i rom”.
La conferma arriva dallo stesso Colman: “Per non fare sostare le carovane dei nomadi a Piovene, sono stato denunciato e addirittura indagato dalla Procura per istigazione all’odio razziale. Per fortuna sono riuscito a dimostrare che non ce l’avevo con una razza in particolare, solo non volevo quello stile di vita. Nessun accanimento. E infatti alla fine sono stato prosciolto. Però – continua Colman – l’ordinanza che ho voluto fortemente e che vieta l’ingresso dei nomadi a piovene è ancora in vigore: è ben visibile sul sito del comune di Piovene Rocchette. E invito qualche altro primo cittadino ad adottarla”.
“C’è però da dire – conclude il sindaco di Velo, Giordano Rossi, che la situazione di Sarcedo è ben diversa. Perchè lì quelli che erano nomadi accampati hanno acquistato addirittura una casa e non si possono nemmeno considerare rom”.
di Redazione Thiene on line