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Velo d’Astico. Marocchino ubriaco distrugge vetrate scuola. Donna delle pulizie costretta a barricarsi

E’ stato descritto come una furia umana il marocchino che ieri verso le 22 nella piazza del municipio di Velo d’Astico ha distrutto le vetrate delle scuole elementari, scardinato tutti i bidoncini dell’immondizia, la macchina dell’acqua e i macachi di cemento, sporcando di sangue la piazza, i vetri, i muri e perfino il monumento. E minacciando di morte la donna delle pulizie che, sola, stava svolgendo il proprio lavoro all’interno delle scuole e si è barricata dentro l’edificio, terrorizzata, mentre l’uomo tentava di sfondare la porta per raggiungerla.

 

In evidente stato di alterazione dovuta all’alcol, B. R., di 38 anni, è arrivato in piazza col preciso intento di vendicarsi contro la scuola per un evidente ‘torto’ subito quel pomeriggio stesso quando, arrivato per portare a casa la figlia di 7 anni, non l’ha trovata. La bambina era già stata prelevata dalla madre che, con l’altra figlia di 2 anni ed il bambino di 8 mesi, era letteralmente scappata di casa, trovando rifugio in una casa protetta a Schio, dopo essersi rivolta allo sportello donna cittadino.

 

A raccontare le dinamiche della triste vicenda il vicesindaco di Velo d’Astico, Antonella Ceri, che è accorsa in piazza mentre i carabinieri di Piovene Rocchette tentavano con grande difficoltà di calmare l’uomo, che alla fine è stato portato via in ambulanza e ricoverato nel reparto psichiatrico.

 

Residente a Velo, disoccupato da 2 mesi, sembra che il marocchino negli ultimi tempi si sfogasse contro la moglie, di molti anni più giovane, picchiandola di continuo, tanto che la poveretta si era finalmente decisa a rivolgersi all’assistente sociale, confidando le violenze quotidiane.

 

‘Sono sconvolta dall’episodio – ha dichiarato Ceri – anche perché di questa persona non avevamo altre segnalazioni. La cosa più importante è che siano stati messo al sicuro i figli e la moglie, ma è allarmante il fatto che adesso dobbiamo capire come gestire questa persona, senza lavoro ed evidentemente pericolosa. Il mio terrore è che venga dimesso e che magari torni a vendicarsi o a fare altri danni’.

 

Intanto il capitano Vincenzo Gardin dei carabinieri di Schio ha confermato che l’uomo, ancora in ospedale, è stato medicato e, al momento, ricondotto alla ragione.

 

M.B.