Nonostante il muro d’omertà con cui hanno dovuto fare i conti i carabinieri, sono tredici le vittime di usura accertate nella zona dell’Alto Vicentino. Quasi tutti artigiani in grave crisi economica, che vennero adescati dal cravattaro che ieri ha patteggiato la pena a tre anni e tre mesi di reclusione. Ma gli sono stati confiscati beni per 42mila euro e forse questo vale più del carcere che non sconterà mai per intero anche a causa dell’età avanzata.

 

Florio Zambon, 73 anni, vicentino venne arrestato due anni fa, dai carabinieri della compagnia di Schio, in particolare dai militari della stazione di Valli del Pasubio, che portarono alla luce un giro d’affari illecito da capogiro con tassi usurai fino al 1.400 %, imposti ad imprenditori che, strozzati dalle difficoltà economiche, finirono nel mirino del delinquente, che non esitò ad approfittarsi delle difficoltà economiche di questi tempi. Zambon si avvicinava a loro con il suo fare da persona per bene. Ex assicuratore, ci sapeva fare con le relazioni umane. Fingeva di volerli aiutare, di voler prestare loro il denaro necessario per far sopravvivere quelle realtà economiche che rischiavano di chiudere battenti per la crisi. Le vittime, 13 quelle accertate solo nell’Alto Vicentino, cedevano pur di prendere una boccata d’ossigeno. Ignare che quello era solo l’inizio di un incubo perchè la ‘sanguisuga’, dopo aver prestato i soldi, tornava ben presto a riprenderseli con tassi d’interesse da capogiro, che le vittime non erano in grado di pagare. 

La vicenda è stata portata a galla dai militari dell’Arma grazie alla coraggiosa denuncia di un artigiano che ha vuotato il sacco per primo, raccontando nella disperazione più profonda, come Zambon fosse diventato il suo inferno. Come lo pressava, minacciava e vessava per la restituzione di un debito, che lievitava vorticosamente. Dopo di lui, i militari hanno rintracciato altre vittime che hanno raccontato la stessa storia. Quindi l’arresto dell’usuraio ed il sequestro di assegni e materiale bancario, che rappresentano la prova di colpevolezza del cravattaro senza scrupoli, che ieri ha ottenuto il patteggiamento a tre anni e tre mesi.

di redazione Thiene on line

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