Mentre ieri sera con due amici percorreva la strada degli Eroi sul Pasubio, un escursionista è precipitato per 200 metri perdendo la vita. La vittima è Federico Romagnolo 43enne scledense. Verso le 23.30 il Soccorso alpino di Schio è stato allertato dal Suem di Vicenza che, dalle poche notizie ricevute per la scarsa copertura telefonica, aveva riferito dovesse trattarsi della ricerca di una persona dispersa, probabilmente sul versante trentino, al rientro dal rifugio Papa. Mentre una squadra si preparava a intervenire, partiva anche l’allerta alla Stazione di Rovereto.
La situazione è però presto apparsa molto più grave, quando uno dei due compagni è tornato al rifugio Papa, da dove i tre erano partiti già buio, per chiedere aiuto. Il loro amico, inciampato sul bordo della strada a picco sulla Val Canale, era scomparso nel vuoto e, dopo essersi fatto sentire dicendo che andava tutto bene e risaliva, non era tornato, nè aveva più risposto ai loro richiami. Il gestore del rifugio e un suo collaboratore, entrambi del Soccorso alpino di Schio, sono subito partiti in direzione della vecchia carrozzabile e, superata la galleria d’Havet, hanno iniziato a calarsi con le corde nel ripido punto indicato, per rinvenire purtroppo il corpo senza vita di Federico Romagnolo , duecento metri più in basso. Probabilmente, dopo essere riuscito a fermarsi nella caduta dal ciglio, quando i due amici gli avevano parlato, tentando di risalire era nuovamente scivolato precipitando. Una quindicina di soccorritori di Schio e Rovereto, aiutati nelle manovre dalla luce delle fotoelettriche dei vigili del fuoco, hanno quindi provveduto al recupero della salma, imbarellata e sollevata sulla strada per contrappeso. Trasportata fino al Passo di Pian delle Fugazze, la barella è stata infine affidata al carro funebre. L’intervento si è concluso alle 5 di questa mattina.
di Redazione Thiene on line