Se ne è andato in punta di piedi, il vecchio maestro di Valdastico, Carlo Pesavento.
Aveva 96 anni appena compiuti, e la salute da tempo non reggeva più il granatiere di Sardegna, di quasi due metri di statura, pluridecorato quale ex combattente e reduce.
Maestro Carlo, come tutti a Valdastico lo chiamano ancora oggi, è stato ed è il Maestro del paese.
E’ stato una di quelle personalità a cui ci si rivolge per avere un parere, un consiglio, una parola d’aiuto.
Maestro di vita insomma.
L’apprendimento vero avviene con l’esperienza, e questo era una dei principi di riferimento del Maestro Carlo.
La sua lunga vita è stata dedicata sia alla famiglia sia al sociale, con impegno importante nell’associazionismo e nella politica locale (è stato presidente della Pro-Loco e anche sindaco di Valdastico).
La dimensione prevalente però è stata indubbiamente rivolta all’insegnamento. E come insegnante di scuola elementare ha regalato a tantissimi giovani la possibilità di crescere aiutandoli a fare le scelte di vita (studio, lavoro e altro).
Carlo Pesavento ha svolto la professione per decenni dando tutto se stesso, lui che non ha avuto figli, a quei giovani che gli venivano affidati, classe dopo classe, e che gli piaceva considerare figli suoi e della sua amatissima moglie Rina.
La proposta formativa conteneva moltissimi riferimenti teorici che venivano frequentemente integrati con esperienze molto semplici e concrete.
Le più citate dagli studenti, che oggi hanno superato anche i 70 anni, sono le visite presso le fattorie, le escursioni nei forti della Grande Guerra, le escursioni in quota, le lunghe camminate per osservare la natura nelle specie faunistiche e floristiche, la gestione delle casette di api, la formazione del miele, e molte altre.
Innumerevoli sono le foto che documentano tali esperienze e gli studenti cresciuti le ostentano con entusiasmo sincero.
Una cosa salta all’occhio: il Maestro Carlo, grande personalità e grande di statura fisica, è sempre accovacciato quasi a mettersi nella giusta quota con i suoi ragazzi.
E questo suo atteggiamento di persona speciale grande per cultura ma anche per umiltà, è quanto viene riconosciuto dai tanti allievi che da lui hanno ricevuto tanto.
Un formidabile esempio proprio oggi, in tempi in cui l’educazione dovrebbe tornare a essere sviluppata da testimoni autentici.
Grazie caro Maestro Carlo.
Gianni Faccin