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Trovata carbonizzata a Chioggia l’auto utilizzata dai rapinatori del Mercatone Uno

Potrebbe essere la stessa Audi con cui sono fuggiti via ieri, i 5 rapinatori che hanno assaltato la gioielleria E’ Oro all’interno del Mercatone Uno di Carrè, quella rinvenuta completamente carbonizzata in località Valli nel comune di Chioggia. A trovarla in aperta campagna, i militari della locale compagnia che hanno avvisato subito i colleghi del nucleo operativo di Thiene che indagano da ieri sera.

Gli investigatori hanno interrogato per tutta la sera e anche stamani, i dipendenti dell’ipermercato di Carrè ancora scossi per l’irruzione di quel commando armato di mitragliatrici, pistole e spranga di ferro. I carabinieri dicono che ci vorrà del tempo per capire se l’autovettura con cui sono fuggiti via dopo il colpo sia la stessa trovata oggi completamente distrutta dalle fiamme. Ma servirebbe solo la conferma. Ci sono buone probabilità che sia proprio quella utilizzata dai malviventi. E c’era da aspettarselo perchè i veri professionisti della rapina agiscono così: senza lasciare traccia che possa far risalire alla loro identità.

Sul fatto che si tratti di italiani non ci sarebbero dubbi. Chi li ha sentiti mentre minacciavano la commessa della gioielleria perchè consegnasse loro tutto il denaro custodito nel registratore di cassa e aprisse alla svelta la cassaforte (tutto questo puntandole contro le armi), ha udito un accento bergamasco che non lascerebbe spazio ad altre ipotesi. Al momento della rapina, nell’oreficeria c’era anche una coppia a cui è stato intimato di stendersi per terra con la faccia rivolta sul pavimento.

Sul grave fatto di ieri intanto, ha commentato così il sindaco di Carrè Mario Dal Cero: ‘Stiamo attraversando un momento davvero difficile, ma non dobbiamo enfatizzare. Anzi, dobbiamo rimanere lucidi senza commettere gesti imprudenti e irrazionali che possano mettere a repentaglio l’incolumità delle vittime’. Parlava come un saggio padre di famiglia stamattina, il primo cittadino di Carrè che ha ricordato un fatto di sangue che il suo paese non ha mai dimenticato. ‘Era il 1991 quando durante un colpo in banca venne uccisa una persona e i nostri concittadini portano ancora dentro i segni del lutto che colpì la nostra comunità’.

Stasera, a Marano, il sindaco Piera Moro, assieme ad un collega psicologo e ad un ufficiale dei carabinieri terrà il secondo incontro avente come tema la sicurezza. Lunedì scorso, un dibattito dello stesso tipo si era svolto sempre a Marano, con i rappresentanti delle associazioni di categoria. L’appello era stato unanime: ‘Non difendetevi da soli, potrebbe costarvi la vita’.

Una riflessione appare scontata:’Vale la pena mettere in gioco il bene supremo della vita umana per la difesa della proprietà privata?’. Esattamente un anno fa, un onesto padre di famiglia, il benzinaio di Zanè Franco Zoppello, pagò con la vita la reazione al rapinatore che non esitò a colpirlo a morte per portargli via quell’incasso che la vittima aveva tentato di difendere .

di Redazione Thiene on line