Piatti nel secco, pentole nella plastica, sacchi di rifiuti persino al cimitero. Mentre un po’ ovunque cresce la sensibilità alla raccolta differenziata (basta citare il virtuoso esempio di Schio) Torrebelvicino rimane clamorosamente indietro. E non di poco. Ieri,  l’Assessore all’Ambiente Alessandra Comparin ha sporto l’ennesima denuncia pubblica sullo stato dei cassonetti a Torre. “Sono amareggiata e arrabbiata, qui manca l’educazione civica”.

La scena è desolante, quasi da terzo mondo: campane per la raccolta dei rifiuti sommerse e circondate da rifiutirifiuti 2 di ogni genere. E’ l’attuale situazione dei cassonetti di Via Pascoli e dell’eco centro di Torrebelvicino, dove la fanno da padrone l’inciviltà e la scarsa coscienza civile degli abitanti. L’assurdo poi al cimitero, dove i contenitori per la raccolta dei fiori sono stati riempiti di rifiuti domestici.
Non ne può veramente più di questa situazione l’assessore Comparin, amareggiata dal protrarsi del problema. “Sono veramente arrabbiata – dice – e che abbiamo fatto tanto per arginare questo fenomeno. Gli ispettori ambientali percorrono di continuo le zone a rischio, e anche ai vigili abbiamo chiesto attenzione. Siamo arrivati ad un punto dove mettere la mano dentro la campana della carta diventa pericoloso: ci vuole un attimo a tagliarsi visto tutto quel che c’è dentro”.
Non si può tra l’altro dire che sia un problema sottovalutato dall’Amministrazione, dato che nei mesi scorsi sono stati consegnati vari volantini sul tema e fatti momenti di riflessione e sensibilizzazione. “La cosa che mi preoccupa è che non sono i bambini il problema – prosegue Comparin – ma è un comportamento sbagliato di tante famiglie. Alcune sono state redarguite, ma spesso queste nefandezze vengono fatte di notte quando non possiamo vedere”.
Un ulteriore preoccupazione all’orizzonte poi è il nuovo sistema di smaltimento che partirà a Schio in giugno. Già ora infatti a Torre molte persone da altri comuni portano i loro rifiuti. “Abbiamo già trovato residui provenienti da Schio, Thiene e dintorni – conclude – ora temiamo che altri vorranno evadere i maggiori controlli portando i loro rifiuti qui, sarebbe un disastro”.

 

Federico Pozzer

 

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