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Sindaci scagionati dal Prefetto:’ Hanno tolto la fascia per evitare problemi di sicurezza pubblica’

‘Provvedimenti amministrativi non ce ne saranno – ha assicurato il prefetto di Vicenza Eugenio Soldà – ho già comunicato al gabinetto del ministro l’episodio e il comportamento che hanno tenuto i sindaci: ritengo abbiano usato il buon senso per evitare problemi di ordine e sicurezza pubblica’ . Ed ancora: ‘Il loro comportamento è stato dettato dal momento di particolare tensione’ così come sottolineato a Roma.
Con queste parole il Prefetto Eugenio Soldà fuga qualsiasi dubbio sui fatti avvenuti lunedì pomeriggio, ai funerali di Ermes Mattielli, dove alcuni sindaci che indossavano la fascia tricolore sono stati costretti a toglierla agli urli dei venetisti in protesta che li hanno accerchiati e aggrediti verbalmente.

Il Prefetto ha inviato un dettagliato rapporto al Ministero , scagionando i due sindaci e difendendo quel comportamento ‘dettato dalle circostanze’. ‘Ci siamo tolti la fascia tricolore per placare gli animi dei manifestanti – avevano spiegato sin da subito Gildo Capovilla e Giordano Rossi, sindaci di Cogollo del Cengio e di Velo d’Astico – non siamo stati aggrediti fisicamente, ma verbalmente da cori e insulti che ci hanno fatto ritenere opportuno togliere la fascia e sedare gli animi’.
Intanto le indagini dei carabinieri sono ancora in corso e dopo la denuncia di un venetista che si sarebbe rifiutato di fornire i documenti alle richieste dei carabinieri, si vagliano altre ipotesi di reato. Sotto la lente d’ingrandimento, numerosi filmati realizzati ad Arsiero dopo i funerali di Ermes Mattielli, quando il carro funebre stava per partire e si è scatenato il putiferio. Non si sono registrati scontri fisici, ma l’atmosfera era incandescente ed i filmati con audio hanno registrato insulti e comportamenti che ora verranno valutati.

L’ipotesi di reato è di adunata sediziosa e probabilmente i venetisti presenti all’ultimo saluto all’artigiano arsierese non si sono nemmeno resi conto che la contestazione stava degenerando e che il loro atteggiamento era al limite della legalità. Fatto sta che il web è diviso e gli stessi venetisti si sono spaccati in due con chi si è dissociato dal comportamento ‘esagerato’ dei protestanti e chi invece, continua a pensare che quelle sono le modalità giuste per fare sentire la propria voce ed il proprio dissenso contro lo Stato. Forse dovrebbe intervenire qualche leader saggio del movimento indipendentista e spiegare ai propri ‘discepoli’ che le idee, anche le proteste, si possono portare avanti anche con altre modalità.

N.B.