Si difende dichiarando di non aver mai preso mazzette e di essere vittima di un complotto ardito per rancori personali, Antonio Paciletti, 51 anni, finanziere di Schio, agli arresti domiciliari con l’accusa di aver preteso soldi da alcune associazioni sportive di San Vito di Leguzzano . Ill maresciallo Antonio Paciletti è stato interrogato dal gip Stefano Furlani ed ha negato con tutte le proprie forze: ‘ Non sono un corrotto, sono la vittima di una vendetta’. 

 

Un nuovo polverone giudiziario si abbatte sulla tenenza della Guardia di Finanza di via Maraschin, dopo l’arresto del mese di settembre  del luogotenente Federico Ranaudo, indagato a piede libero per concussione e corruzione. Le due inchieste però, non hanno nulla in comune, a parte la sigla del pm Paolo Pecori, titolare dei due incartamenti giudiziari. 

Il  maresciallo Paciletti, che fino a pochi mesi fa prestava servizio a Schio (è attualmente in servizio a Verona) è un sottufficiale molto stimato a Schio e nessuno riesce a credere che sia stato capace di prendere tangenti dalle società sportive che ora lo accusano. Nel 2010, il militare con dei colleghi aveva eseguito delle verifiche sulle società sportive e sul relativo utilizzo di  benefici fiscali. Verifiche che a detta della difesa del sottufficiale indagato, avevano portato alla luce irregolarità, tanto che proprio nelle scorse settimane, l’Agenzia delle Entrate aveva battuto cassa. 

di Redazione Thiene on line

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