Giorgia Bernardele, 26enne ricercatrice e dottoranda di Sarcedo, è stata trovata morta ieri a Mosca, nella stanza del dormitorio universitario.
Un colpo al cuore per la famiglia e per tutta Sarcedo, visto che la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno e al momento non si conosce la causa del decesso della giovane.
Il corpo è stato rinvenuto dalla polizia russa, intervenuta su segnalazione da parte di chi non aveva più avuto contatti con la 26enne. Gli agenti hanno dovuto sfondare la porta, che era chiusa dall’interno. Al momento si pensa ad una morte per cause naturali. Pare che Giorgia, il cui cadavere è stato rinvenuto a qualche giorno dal decesso, sia morta nel sonno.
Giorgia Bernardele era in Russia per motivi di studio. La ragazza infatti era iscritta alla facoltà di studi umanisti a Padova, dove avrebbe conseguito la laurea in studi linguistici e letterari e a Mosca frequentava la RGGU, università statale per le scienze umanistiche. Giorgia aveva un talento naturale per questo tipo di studi, tanto da avere anche conseguito premi e riconoscimenti.
Il consolato italiano a Mosca è in costante contatto con la famiglia della studentessa e i genitori sono già in volo per la Russia.
“Mi è arrivata la notizia e mi ha lasciato interdetto – ha detto con la voce rotta dall’emozione Luca Cortese, sindaco di Sarcedo – Conosco molto bene la mamma di Giorgia, che ho avuto modo di frequentare durante alcune riunioni. Esprimo vicinanza alla famiglia da parte mia e di tutta la città e speri sia fatta chiarezza al più presto su quanto è accaduto a Mosca”.
Sconvolta dal fatto anche Maria Gabriella Strinati, assessore alla Cultura nel comune di Thiene e insegnante di Giorgia al Liceo classico Corradini: “La ricordo come una bravissima studentessa, molto intelligente, di spessore e che aveva molte cose da dire. Tanto profonda interiormente quanto riservata. Non si risparmiava mai nel dire le cose, tanto che nei compiti spesso si dilungava, tanto era precisa. Aveva frequentato la scuola Galileiana di studi superiori, eccellenza universitaria a Padova”.
Paola Viero