Nemmeno in questa circostanza Santorso si tira indietro e farà la propria parte. Sono in arrivo infatti, 20 disperati che dopo aver fatto il viaggio della speranza e affrontato il mare con tutte le sue insidie, verranno ‘smistati’ nelle varie provincie italiane, comprese quelle venete. 90 dei profughi destinati alla provincia di Vicenza verranno suddivisi tra il capoluogo e Santorso, che è capofila del progetto Oasi, che prevede l’accoglienza di immigrati. Per loro, nel caso volessero rimanere, è previso un programma di integrazione. Tuttavia, dalla Prefettura, arrivano voci sul fatto che nessuno, tra i rifugiati, vuole rimanere in Italia, quindi si tratta di ‘ospitalità temporanea’.

 

Il progetto Oasi

Il progetto Oasi, del quale il Comune di Santorso è capofila di una rete a cui partecipano i comuni di Schio, Malo, Torrebelvicino, Valli del Pasubio, Chiuppano, Calvene, Carrè, Breganze e l’Ulss 4, è attivo dal 2000. Dall’anno scorso, per volere dell’assessore Maurizio Fanton, è entrato a far parte del progetto anche il Comune di Thiene.

Partecipano in qualità di partner al progetto 2011-2013 l’associazione Ce.I.S., la coop. Nova, la coop. Gaia, la coop. Primavera Nuova e la coop. Samarcanda Dal 2002 fa parte della rete SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) coordinata dall’Anci a livello centrale e finanziata con fondi del Ministero dell’Interno. La rete, a livello nazionale, è composta da 138 progetti dei quali sono titolari 123 enti locali per un totale di 3000 posti in accoglienza.

 

 

Il progetto Oasi è finanziato per 19 posti per un importo totale di 242.023,00 euro, dei quali 192.399,56 euro erogati dal Ministero dell’Interno e 49.623,44 euro cofinanziati dalla rete dei Comuni in danaro e servizi valorizzati.

Per lo svolgimento delle attività previste sono stabilmente impiegate, con contratto a progetto, tre persone. La voce di spesa per il pagamento delle operatrici corrisponde al 27,55 % del costo totale.

Le attività del progetto sono suddivise, ai fini della rendicontazione, in tre macrovoci: accoglienza, integrazione, tutela legale.

ACCOGLIENZA
Vengono accolti singoli uomini, nuclei familiari, donne sole o con figli per un periodo, stabilito da decreto, di sei mesi, prorogabili in casi di particolare vulnerabilità. Le persone vengono accolte su segnalazione del Servizio Centrale, della questura o della prefettura.
L’accoglienza è organizzata in appartamenti: due di proprietà del comune di Schio, al quale viene corrisposto un canone pari a 350 euro mensili cadauno; due presi in locazione da privati (canone mensile di 280 euro mensili cadauno); uno di proprietà dell’ULSS 4 concesso in comodato gratuito e valorizzato come cofinanziamento.
I servizi per l’accoglienza riguardano l’alloggio e le relative utenze, il vitto (che viene corrisposto tramite un contributo mensile), il pocket money, le spese sanitarie, prodotti per l’igiene personale e della casa, spese per i trasporti.

INTEGRAZIONE
Per l’integrazione vengono organizzati:

corsi di italiano e di alfabetizzazione a diversi livelli, con moduli ciclici che vengono ripetuti nel corso dell’anno;
percorsi di orientamento alla ricerca del lavoro: stesura curricula, bilancio di competenze, conoscenza del territorio, iscrizione al Centro per l’Impiego, ricerca e attivazione, dove possibile, di percorsi formativi nelle aziende (tirocini formativi). Agli uomini viene proposto l’inserimento, per un mese, presso il laboratorio occupazionale dellaCoop. Nova;
inserimento sociale, iscrizione anagrafe, iscrizione al SSN, sostegno alla ricerca di alloggi etc.
Sono attivi, nella sede dell’associazione, due laboratori psico-sociali che hanno la funzione di fornire un primo orientamento al lavoro (rispetto degli orari, comportamento nel luogo di lavoro, rafforzamento linguistico) durante la permanenza in progetto e prevedono il confezionamento di borse realizzate con tessuti di scarto e di cestini di carta intrecciata.
Dal 2007, inoltre, vengono proposti percorsi didattici alla scuole primarie e medie inferiori e superiori (vedi progetti allegati).

Nel corso di un anno vengono accolte circa 40 persone titolari di permessi di soggiorno per richiesta asilo o protezione internazionale o sussidiaria. I Paesi di provenienza variano a seconda della situazione internazionale.

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