Il mercato del sesso è florido più che mai al punto che le prostitute hanno alzato il tariffario e si sono messe in proprio con abitazioni, dove sono nate case a luci rosse dislocate in diverse zone dell’Alto Vicentino. L’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Alessandro Severi su input della polizia locale Nevi, che venerdì ha sequestrato un bordello a Sandrigo, denunciando 4 persone tra cui due prostitute domenicane, rappresenta uno spaccato del business che regna nella zona. Nonostante le diverse operazioni delle forze dell’ordine, infatti, gli annunci sui giornali e su internet si riproducono come conigli e quegli stessi padri di famiglia che si lamentano della crisi che li fa arrivare a fatica a fine mese, poi si rivelano i più assidui frequentatori delle case hard, dove sono disposti a pagare anche 100 euro per un quarto d’ora di sesso sfrenato con la donnina di turno.
‘Le indagini proseguono per capire meglio che ramificazioni hanno le prostitute sul territorio – ha spiegato Giovanni Scarpellini – intanto è stato convalidato il sequestro della casa di Sandrigo e del materiale rinvenuto all’interno’.
Le due domenicane attualmente indagate sono descritte dagli investigatori come due ‘sgamate’, che sanno il fatto loro. ‘Ci hanno detto di aver messo in piedi la casa d’appuntamento da sole, senza altre complicità, ma questo verrà accertato nel corso delle indagini’.
Il tipo di clientela scoperta nel corso del lavoro dei poliziotti che si sono appostati a lungo sotto il condominio di via delle Fratte 18/A, era ‘variegata’. Un tecnico 50enne arrivato da Mestrino ed un pizzaiolo di 31 anni, residente a Bassano, tra gli avventori fermati dagli agenti. Il loro racconto perfettamente coincidente. Avevano sganciato entrambi 100 euro per un rapporto sessuale completo.
Alla domanda posta al comandante Scarpellini sull’atteggiamento dei due, quando i poliziotti li hanno fermati all’uscita della casa del piacere, ha risposto così: ‘Di solito i celibi sono più disponili a collaborare seppur con una sorta di vergogna e pudore. Si fa più fatica con gli uomini sposati che una volta scoperti, temono che quella trasgressione arrivi all’orecchio della moglie. Tra i clienti fermati – ha concluso il comandante della polizia locale Nevi – riscontriamo reazioni imprevedibili. C’è chi fa lo spavaldo, forte del fatto che non è perseguibile per legge andare con le prostitute, c’è invece, chi si mortifica e fa di tutto per giustificarsi. In quel caso, abbiamo la collaborazione che ci consente di approfondire le indagini finalizzate alla repressione del dilagante reato di sfruttamento della prostituzione’.
di Redazione Thiene on line