Si sono svolti oggi a San Vito di Leguzzano i funerali di Stefania Zanrosso, la mamma di tre figli morta venerdì scorso per un’emorragia.
La sua scomparsa ha sconvolto l’intera comunità, tanto che alla funzione funebre almeno duecento persone non hanno trovato posto all’interno della chiesa, rimanendo nella piazzetta antistante l’entrata.
All’interno una folla di persone stipate in ogni ordine di posto, con la sola eccezione della zona attorno alla bara, coperta di fiori gialli, rispettosamente lasciata libera.
Molte le rappresentanze occorse a ricordare la defunta: sull’altare, assieme al celebrante Don Egidio Ruaro, per l’occasione coadiuvato dal parroco di San Vito, erano presenti anche gli Scout di San Vito, frequentati dai figli di Stefania, l’Avis, e il Volley Club Schio-Torrebelvicino, il cui vice presidente è il marito della defunta.
“Tanto ha dato alla comunità e tanto riceve oggi con tutta questa partecipazione – ha esordito nell’omelia il parroco – Stefania era una persona straordinaria, positiva, solare. Attiva anche nella parrocchia come animatrice: ricordo bene il suo impegno finchè ero di stanza a Ca’ Trenta.” Ad un passo dalle lacrime, Don Ruaro ha aggiunto poi che “è difficile, pur essendo da poco passata la Pasqua, festa della vittoria della vita sulla morte, togliere la tristezza dal cuore in questo momento. Ma dobbiamo imparare dal suo esempio di attività e altruismo, cercando di convivere con lei in questa sua nuova dimensione.”
Si sono succeduti poi nei pensieri di ricordo e ringraziamento gli Scout, i rappresentanti della pallavolo, i compagni di classe dei figli di Stefania e alcuni amici di famiglia: tutti hanno avuto un pensiero commosso per ricordare la donna scomparsa prematuramente.
La famiglia, conoscendo l’anima della madre amante e attenta all’ecologia, ha chiesto di non acquistare fiori per la cerimonia funebre, ma devolvere offerte al progetto di Agronomi Senza Frontiere ‘Seminando il ritorno’, che mira a creare un reddito per le famiglie di un villaggio situato in Bosnia-Erzegovina tramite lo sviluppo agricolo.
Federico Pozzer