Dopo la morte di quell’anziano che cadde in un pozzo artesiano e morì il giorno seguente a causa delle gravi ferite riportate, venne raggiunto da un avviso di garanzia, a cui, dopo qualche mese, seguì un rinvio a giudizio per omicidio colposo. Al centro della vicenda giudiziaria, scaturita dalla morte del 73enne di Posina Arturo Cortiana, vittima di un incidente avvenuto davanti casa propria, a circa 6 km dal paese, il sindaco Andrea Cecchellero che oggi è stato assolto perchè il fatto non sussiste dal giudice Andrea Morsiani che lo ha processato a Vicenza.
Tira un sospiro di sollievo il primo cittadino che non ha mai smesso di credere in una giustizia, che lo ha messo in discussione per quella che era stata una tragica fatalità. ‘Per chi non ha mai pagato una multa in vita propria è stato un momento difficile – racconta Cecchellero, a poche ore dall’assoluzione con formula piena – noi sindaci siamo chiamati a rispondere di fatti del genere pur non avendo colpa. Ci sono stati attimi in cui mi sono sentito scoraggiato, ma ho aspettato con pazienza che si facesse piena luce su una disgrazia, che nessuno poteva prevedere. Nel 2009, i periti valutarono la sicurezza del mio territorio, nessuno poteva immaginare che quel pozzo potesse essere una trappola mortale. Noi primi cittadini siamo disposti ad assumerci la responsabilità della sicurezza dei nostri abitanti, ma che lo Stato ci metta nelle condizioni economiche per effettuare i lavori, che spesso non possono essere eseguiti per mancanza di fondi’.
Il 17 agosto del 2012 Arturo Cortiana precipitò in un pozzo artesiano, costruito dal Genio civile più di cinquant’anni fa: uno scavo per lo scolo delle acque meteoriche effettuato negli anni 50, in seguito ad una frana che si era portata via due case .Una tragedia in seguito alla quale la Procura di Vicenza aprì un’inchiesta per omicidio colposo, indagando Cecchellero che si è sempre difeso dicendo che se avesse saputo dell’esistenza di quel buco nero pericoloso, avrebbe certamente provveduto a farlo sistemare.
‘Quella disgrazia è avvenuta a 6 km dal centro di Posina – ribadisce il sindaco – chi poteva immaginare. Eppure mi sono visto recapitare un avviso di garanzia, come fossi un delinquente. Non volevo sconti perchè sono un sindaco, ma avrei voluto essere ascoltato prima di essere accusato di un reato. Per fortuna, la giustizia ha fatto il suo corso ed ho dimostrato la mia estraneità, ma per chi non è abituato a certe cose, per chi della legalità ne ha fatto un valore assoluto, è stato un duro colpo, nonostante la solidarietà e la vicinanza del mio paese che si è stretto attorno a me’.
di Redazione Thiene on line