I Carabinieri della compagnia di Schio, al comando del capitano Vicenzo Gardin, lavorano incessantemente per dare un volto e un nome agli indipendentisti che ieri mattina hanno inscenato una manifestazione non autorizzata per esprimere solidarietà nei confronti dei 3 imprenditori sfrattati a Piovene Rocchette.
Le loro identità ci sarebbero già ed i provvedimenti sarebbero già pronti di concerto con la Procura della Repubblica che ipotizza i reati di istigazione alla disobbedienza e grida sediziose.
Come spiegato ieri dallo stesso comandante della compagnia scledense, i manifestanti che sono scesi in piazza circa in 70 avrebbero cercato di impedire alle forze dell’ordine che avevano mandato di eseguire la legge, di compiere il loro dovere. Questo rappresenta un reato. Senza contare le urla emesse dagli indipendentisti che con tanto di bandiera e ‘passionalità’ urlavano frasi che ora sono al vaglio degli inquirenti. Forse il popolo non lo sa, ma non è che si possa fare tutto quello che si vuole sebbene gli intenti siano di solidarietà e spirito di contestazione. Quando questi scadono nella trasgressione della legge e i toni si alzano, è naturale che chi percepisce uno stipendio dallo stato per eseguire degli ordini, alla stessa stregua dell’operaio, deve prendere dei provvedimenti.
Come si ricorderà, già nei giorni scorsi i Carabinieri avevano tentato di eseguire uno sfratto nei confronti degli imprenditori Spezzapria, nei confronti dei quali era stata emessa una ordinanza di sgombero degli immobili. Ieri mattina, per evitare i disordini precedenti, a Piovene sono arrivati militari dell’arma e poliziotti in tenuta anti-sommossa. Ma gli indipendentisti, per nulla intimoriti dalla massiccia presenza di uomini in divisa, hanno dato il via allo show, che adesso pagheranno penalmente e forse a caro prezzo.